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19.12.2006 - urbanistica

LO SVILUPPO COMMERCIALE IN LOMBARDIA – PROGRAMMA TRIENNALE 2006-2008

LO SVILUPPO COMMERCIALE IN LOMBARDIA – PROGRAMMA TRIENNALE 2006-2008 LO SVILUPPO COMMERCIALE IN LOMBARDIA – PROGRAMMA TRIENNALE 2006-2008

La Regione Lombardia fornisce le linee guida per lo sviluppo del sistema commerciale lombardo attraverso il Programma triennale per lo sviluppo del settore commerciale, approvato con DCR VIII/215 dell’8 ottobre 2006, pubblicato sul 3° Supplemento Straordinario al BURL n. 42 del 20 ottobre 2006. La regione stessa demanda a successive delibere di Giunta il compito di fissare i termini applicativi per cui potranno essere sviluppati questi indirizzi.
In particolare, il Programma delinea:
– lo scenario di sviluppo del sistema commerciale lombardo per il prossimo triennio, anche ad orientamento dell’attività degli enti locali;
– gli obiettivi generali da perseguire nel triennio 2006-2008;
– gli indirizzi per lo sviluppo e la qualificazione della rete commerciale;
– i criteri generali per l’autorizzazione delle grandi strutture di vendita;
– gli indirizzi per la regolamentazione del settore commerciale.
Si richiamano di seguito gli elementi di maggiore interesse per il settore.
Si confermano i sei ambiti territoriali già definiti nel precedente Programma triennale per il commercio sulla base delle caratteristiche della rete commerciale e delle caratteristiche geografiche, economiche e sociali: ambito commerciale metropolitano; ambito di addensamento commerciale metropolitano; ambito della pianura lombarda; ambito montano; ambito lacustre; ambito urbano dei capoluoghi. Per ogni ambito sono definiti specifici indirizzi di riqualificazione e sviluppo.
La Regione con il nuovo Programma triennale ha stabilito di perseguire obiettivi di riqualificazione e razionalizzazione della rete commerciale esistente, dopo che l’incremento della consistenza dell’offerta commerciale complessiva dell’ultimo decennio ha determinato il raggiungimento di uno standard soddisfacente sia dal punto di vista quantitativo (dotazione di strutture di vendita per abitante) che qualitativo (diversificazione delle strutture ed assortimento delle merci). Sarà, pertanto, data priorità agli interventi mirati a ridurre gli impatti sull’ambiente, sulla rete del commercio e sulla funzionalità urbanistica a scala locale.
Particolare attenzione sarà rivolta alla riqualificazione degli esercizi commerciali all’interno dei centri storici, ed al rilancio del servizio commerciale nei piccoli Comuni, nelle aree rurali e montane.
Il Programma detta, inoltre, gli indirizzi per i Comuni per l’adozione di criteri per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività delle medie strutture di vendita. L’autorizzazione di nuovi esercizi è competenza dei Comuni che devono provvedere di intesa con la Regione alla definizione dei criteri da usare in merito. Ai fini del rilascio delle autorizzazioni per l’apertura di nuove strutture viene richiesta la preventiva verifica che nell’area oggetto di intervento siano rispettati i valori di concentrazione massima per l’inquinamento di suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee come stabilito dalla normativa vigente in materia ambientale.
E’ demandata ad un successivo atto di Giunta Regionale la specifica di tali indirizzi ed è sottolineata la necessità che i Comuni coordinino la programmazione commerciale con la pianificazione urbanistica, dando priorità nella localizzazione delle medie strutture a quelle previste in aree urbane dismesse o ad aree già destinate a grandi strutture di vendita e lasciate libere da rilocalizzazioni.
Si ipotizza, infine, l’adozione di procedure autorizzatorie specifiche per le medie strutture inserite in interventi di programmazione negoziata, con la possibilità di ricorrere alla Conferenza di servizi qualora la somma delle superfici delle medie strutture previste equivalga o superi quella di una grande struttura di vendita.
Si forniscono precise indicazioni anche per le grandi strutture di vendita, per le quali si prevede di limitare le nuove iniziative e l’ulteriore consumo di suolo.
A causa della notevole diffusione di grandi strutture di vendita avvenuta negli ultimi anni, il Programma non fornisce nuovi obiettivi di sviluppo, esprimendo così l’esigenza di una crescita ad impatto “zero” in termini di superfici e di possibili esternalità negative.  Saranno, tuttavia, consentiti i processi di razionalizzazione ed ammodernamento da conseguirsi mediante interventi che non richiedano utilizzo di nuova superficie di vendita.
Questo indirizzo non proibisce, comunque, l’apertura di nuovi insediamenti commerciali con superficie uguale o superiore ai 15.000 mq: la loro approvazione viene tuttavia subordinata al ricorso a strumenti di programmazione negoziata capaci di valutare l’insediamento in una logica di progettualità integrata.
E’ demandato alla Giunta Regionale, sentita la Commissione consiliare competente, il compito di definire i criteri per la valutazione della compatibilità e sostenibilità delle grandi strutture di vendita inserite in strumenti di programmazione negoziata o in Piani d’area o altri progetti di rilievo regionale.
Si chiarisce che in nessun caso sono previsti automatismi né atti dovuti da parte di Regione, Provincia e Comuni al rilascio delle autorizzazioni.
La valutazione delle domande per l’apertura o la modificazione di grandi strutture è sottoposta alle seguenti verifiche:
– esame di ammissibilità della domanda;
– verifica di compatibilità mediante valutazione integrale di impatto;
– verifica delle condizioni di sostenibilità dell’intervento in relazione al contesto socio-economico, territoriale ed ambientale di riferimento.
Le domande di autorizzazione (sia per nuove strutture che per interventi sull’esistente) devono essere corredate da un Rapporto di impatto che indichi la compatibilità commerciale del nuovo insediamento, quella urbanistico-territoriale e quella ambientale; tali condizioni di compatibilità devono sussistere al momento del rilascio dell’autorizzazione.
Il Rapporto deve essere redatto da tecnici qualificati nelle diverse aree di elaborazione, sulla base di dati certificati e qualificati nella fonte di rilevazione, secondo modalità che saranno indicate dalla Giunta regionale con apposito provvedimento di disciplina attuativa.
Anche in questo caso il Programma prevede, ai fini del rilascio delle autorizzazioni per l’apertura di nuove strutture, la preventiva verifica che nell’area oggetto di intervento siano rispettati i valori di concentrazione massima per l’inquinamento di suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee come stabilito dalla normativa vigente in materia ambientale.
La regolamentazione puntuale del procedimento per il rilascio delle autorizzazioni per le grandi strutture di vendita è affidata a successivo atto della Giunta Regionale.
Il Programma assegna un ruolo importante agli Enti locali: Province e Comuni si esprimeranno sia nella fase di indirizzo programmatico sia nell’esame delle domande di autorizzazione per gli insediamenti della grande distribuzione in sede di Conferenza dei Servizi, per valutare la compatibilità con riferimento agli elementi attinenti alle competenze esercitate.
Una particolare attenzione è, inoltre, rivolta alla valorizzazione dei negozi storici e all’incentivazione della sinergia tra commercio e turismo.
Al Programma triennale saranno correlati successivi provvedimenti di disciplina attuativa per la completa definizione del nuovo quadro di riferimento normativo, tra i quali si ricordano anche gli indirizzi per la programmazione urbanistica del settore commerciale.
Fino all’approvazione di tali provvedimenti restano in vigore le disposizioni contenute nel Programma Triennale per lo sviluppo del settore commerciale 2003-2005 (DCR 30 luglio 2003, n°VII/871) e le relative modalità attuative.


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