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30.01.2015 - urbanistica

COMMENTO AL DECRETO “SBLOCCA ITALIA” IN MATERIA URBANISTICA – EDILIZIA

(a cura del geom. Antonio Gnecchi)

Decreto legge 12 settembre 2014, n. 133 (G.U. n. 212 del 12 settembre 2014,), convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164 ( S. O. n. 85 alla G.U. dell’11 novembre 2014,, n 262), recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
Il decreto legge 12 settembre 2014, n. 133 contiene solo due articoli significativi che riguardano la materia in commento e titola «semplificazione ed altre misure edilizie» e sono gli articoli 17 e 25.
Il primo modifica in parte il dPR 6 giugno 2001, n, 380 e il solo l’articolo 28 della legge 17 agosto 1942, n. 1150 che disciplina i piani attuativi, mentre il secondo integra e modifica, in parte, alcuni aspetti del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.
Con la legge di conversione 164 dell’11 novembre 2014, sono stati aggiunte, all’articolo 25, comma 1, tra le norme in materia di procedimento amministrativo, tre nuove disposizioni che modificano gli articoli 19, 21-quinquies e 21 nonies della legge 7 agosto 1990, n. 241, che interferiscono con la SCIA in edilizia.
L’intendimento del legislatore, con questo provvedimento e molti altri emanati in questi ultimi anni, mira alla semplificazione della materia per incentivare anche la ripresa economica del Paese. Lo stesso legislatore ha cambiato, modificato e integrato il TUE per perseguire gli obiettivi e le finalità che si era prefissato per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la semplificazione burocratica e la ripresa economica del Paese.
Con la legge di conversione si è cercato (purtroppo invano) di correggere o migliorare il testo del Decreto Legge emanato dal Presidente della Repubblica, senza grossi risultati, almeno per quanto riguarda la materia in commento.
Si è messo mano praticamente a quasi tutti gli articoli che erano stati oggetto di modifiche ed integrazioni del Testo Unico dell’Edilizia, approvato con dPR. n. 380 del 2001 con l’intento di migliorarne il testo e renderlo rispondente alle finalità e agli obiettivi che il Governo si era prefissato di perseguire.
Purtroppo, però, a ben vedere, i risultati sperati non sono stati raggiunti a parere di chi scrive e non solo.
Restano molte criticità e molti dubbi sulla reale e concreta applicazione delle norme corrette dal decreto legge, che non hanno risolto né sembrano andare nella giusta direzione per risolvere, in primo luogo, la semplificazione delle procedure ed in secondo luogo e, per certi aspetti più rilevanti per le finalità che si propone la legge n. 164/2014, l’incentivazione e la ripresa dell’attività edilizia per la crescita economica del Paese.
Sul sito internet www.ancebrescia.it si riportano le novità introdotte con il decreto in commento e le modifiche ed integrazioni introdotte dalla legge di conversione, con i rispettivi approfondimenti.

 


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