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24.12.2015 - lavori pubblici

E’ VIETATO L’AVVALIMENTO “A CASCATA”

(TAR Toscana sez. I 26/10/2015 n. 1446)

L’istituto dell’avvalimento, pur rispondendo all’esigenza di ampliare la partecipazione alle gare anche ai concorrenti che siano privi dei requisiti richiesti dal bando, non consente di estendere all’infinito la catena dei possibili sub-ausiliari (avvalimento c.d. “a cascata”), e (..) va pertanto escluso dalla gara chi si avvale di impresa ausiliaria a sua volta priva del requisito richiesto dal bando nella misura sufficiente ad integrare il proprio requisito di qualificazione mancante. La giurisprudenza nazionale, sulla scia di quella europea, ha altresì chiaramente precisato che l’esistenza di un rapporto di partecipazione societaria, ovvero l’appartenenza a uno stesso gruppo di imprese, non permette di presumere che una delle imprese in rapporto di partecipazione o di appartenenza al gruppo possa per ciò solo disporre, ai fini della partecipazione a una procedura di affidamento di contratti pubblici, dei mezzi dell’impresa partecipata o delle altre imprese del gruppo; risultando perciò del tutto legittima la richiesta, da parte della legge e della stazione appaltante, di determinate modalità di comprova della disponibilità dei requisiti oggetto di avvalimento con riferimento specifico appalto e valido per tutta la durata della prestazione dedotta in gara, mentre non può ritenersi sufficiente la mera allegazione dei legami societari che avvincono due imprese, non foss’altro che per l’autonomia contrattuale di cui continuano a godere le singole società del gruppo (Cons. Stato, sez. IV, 24 maggio 2013, n. 2832; id., sez. V, 20 giugno 2011, n. 3670; id., sez. IV, 20 novembre 2008 n. 5742; Corte di Giustizia UE, 2 dicembre 1999, in causa C-176/98).

 


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