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29.04.2013 - lavori pubblici

APPALTI PUBBLICI – RITARDI DI PAGAMENTO DELLA P.A. – INTERVENTO DI ANCE IN PARLAMENTO

Con l’insediamento delle nuove Camere, l’ANCE ha rappresentato nelle sedi parlamentari competenti l’urgenza di risolvere il gravissimo problema dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione che pesa fortemente sulle imprese edili e rischia di provocarne il fallimento.
Al riguardo, l’ANCE, ha ricordato le azioni fin qui svolte unitamente alle altre Associazioni datoriali di settore sottoscrivendo un documento, trasmesso al Governo e alla Commissione Europea per chiedere il pagamento di tutti i debiti pregressi della Pubblica Amministrazione nonché l’appello comune con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), inviato al Presidente del Consiglio per l’approvazione di un provvedimento d’urgenza che autorizzi le amministrazioni a sbloccare le risorse necessarie per fare fronte ai propri debiti, con particolare riferimento al Patto di stabilità interno.
È stata ampiamente condivisa la necessità di dare con urgenza una risposta concreta ed efficace alla drammatica emergenza sopra evidenziata, attraverso l’adozione di misure per l’accelerazione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione.
Nel dettaglio, sono state presentate presso l’Aula della Camera dei Deputati e del Senato una serie di Atti di indirizzo e di controllo sulle misure da adottare per risolvere il problema dei ritardi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni anche con riferimento all’esecuzione di lavori pubblici, come l’ANCE aveva richiesto ed auspicato.
Si tratta, in particolare, alla Camera dei Deputati, della Mozione n. 1-00003 (primo firmatario l’On. Roberto Speranza, Presidente Gruppo PD), dell’Interpellanza n. 2-00009 (primo firmatario l’On. Salvatore Matarrese del Gruppo Scelta Civica per l’Italia) e dell’Interrogazione a risposta orale n. 3-00005 (primo firmatario l’On. Giampaolo Galli del Gruppo PD).
Al Senato, invece, trattasi delle Mozioni nn. 1-00002 (primo firmatario la Sen. Leana Pignedoli del Gruppo PD) e 1-00004 (primi firmatari il Sen. Sergio Lo Giudice del Gruppo PD nonché il Sen. Karl Zeller, Presidente Gruppo Per le Autonomie (SVP, UV, PATT, UPT) – PSI).
In merito agli Atti di indirizzo e controllo presentati alla Camera, nelle premesse, viene evidenziato, in particolare, che:

– “i ritardati pagamenti da parte della pubblica amministrazione rappresentano un elemento di estrema criticità per il sistema economico delle imprese e delle aziende che lavorano per lo Stato, che ne mette a rischio la sopravvivenza soprattutto con particolare riferimento a quelle operanti nel mercato dei lavori pubblici e della sanità”.
– “gli effetti del ritardo dei pagamenti si estendono a tutta la filiera, creando i presupposti per l’insolvenza di migliaia di imprese”;
– “la dimensione finanziaria dei ritardi di pagamento della pubblica amministrazione nel settore dei lavori pubblici ha raggiunto ormai i 19 miliardi di euro ed è in costante crescita, così come i tempi di pagamento: in media, le imprese che realizzano lavori pubblici sono pagate dopo 8 mesi e le punte di ritardo superano ampiamente i 2 anni”;
– “il patto di stabilità interno blocca i pagamenti per spese in conto capitale anche in presenza di risorse di cassa disponibili; i comuni dispongono già di 12,5 miliardi di euro di risorse di cassa (fondo di cassa) per pagare lavori pubblici già realizzati; le province dispongono già di circa 2 miliardi di euro di risorse di cassa da destinare al pagamento di investimenti già realizzati”;
– “la dimensione dei residui, ovvero quelli per cui il comune dispone di risorse in cassa ma che non può onorare per il rispetto del patto, ha raggiunto negli anni un ammontare molto ingente che sta destando forte attenzione poiché strettamente legata alla crisi di un settore particolarmente esposto ai ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione, quello dei lavori pubblici”;
– “le misure sin qui adottate per sbloccare i pagamenti attraverso i meccanismi della certificazione sono risultate di complessa attuazione e allo stato inefficaci e necessiterebbero pertanto di correzioni”;
– “il pagamento di tutti i debiti pregressi della pubblica amministrazione rappresenta un primo elemento indispensabile di risposta alla situazione di emergenza nel quale versano il settore dell’edilizia, delle forniture sanitarie e dell’economia in generale”;
– “è indispensabile mettere da subito in atto misure concrete e di effetto immediato e rilanciare la crescita e sostenere l’occupazione, a partire dallo sblocco dei pagamenti dovuti dalle pubbliche amministrazioni”;
– “tali misure sono divenute ormai improcrastinabili, poiché il contesto economico, produttivo, occupazionale e sociale del nostro Paese presenta indici di costante e allarmante peggioramento che evidenziano uno stato di recessione che colpisce gravemente famiglie e sistema produttivo”.

Nelle conclusioni viene chiesto al Governo:

nella Mozione 1-00003:

“l’impegno a:

– a) adottare in via d’urgenza iniziative utili volte a consentire di utilizzare le risorse a disposizione dei comuni per procedere immediatamente al pagamento dei debiti pregressi nei confronti delle imprese, attualmente bloccati dalle regole imposte dal patto di stabilità interno;
– b) applicare la regola stabile – golden rule – che comporta equilibrio di parte corrente e limite all’indebitamento, in modo da consentire una equilibrata politica di investimenti, rendendo così più flessibile il patto di stabilità interno e consentendo un allentamento sul versante della spesa per investimenti;
– c) escludere l’applicazione delle regole del patto di stabilità interno per i comuni ricompresi nella fascia demografica fra i mille e i cinquemila abitanti”.

nella Interpellanza 2-00009:

“quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo al fine di:

– a) autorizzare, in via straordinaria, gli enti locali a superare i vincoli del patto di stabilità interno, sbloccando immediatamente 11 miliardi di euro – di cui 9 miliardi dei comuni e 2 miliardi delle province – di risorse già disponibili in termini di cassa per pagare lavori realizzati ma oggi bloccati dal Patto di stabilità interno;
– b) assicurare, con apposita iniziativa, il passaggio immediato dall’avanzo al pareggio di bilancio per gli enti locali, adottando la regola stabile che comporti equilibrio di parte corrente e limite all’indebitamento, in modo da consentire una equilibrata politica di investimenti da parte degli enti locali”;

nella Interrogazione 3-00005:

– “quale iniziativa intenda intraprendere il Governo e quale strumento intenda adottare al fine di sbloccare il pagamento dei debiti pregressi della pubblica amministrazione, anche a seguito della disponibilità manifestata nelle conclusioni del Consiglio europeo del 14 e 15 marzo e nella Dichiarazione congiunta dei Commissari europei”;
– “quali siano le ragioni del ritardo nel processo di certificazione dei debiti”;
– “a quanto effettivamente ammonti il numero delle certificazioni sinora effettuate”


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