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Servizio Sindacale – dott. Francesco Zanelli - dott.ssa Sara Zoni
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08.11.2019 - urbanistica

ALCUNE SENTENZE DI INTERESSE PER IL SETTORE EDILE

Consiglio di Stato, Sezione 6, Sentenza 14 ottobre 2019, n. 6979

La sentenza ribadisce che una pergotenda, pur non essendo un’opera destinata a soddisfare esigenze precarie, non necessita di titolo abilitativo in considerazione della consistenza, delle caratteristiche costruttive e della sua funzione.

Consiglio di Stato, Sezione 6, Sentenza 4 ottobre 2019, n. 6720

Nella sentenza si afferma che nel caso si riscontri realizzato un manufatto abusivo, anche a distanza di tempo l’amministrazione deve emanare l’ordine di demolizione per il solo fatto di aver riscontrato opere abusive.

Cassazione, sentenza n. 40518/2019 del 3 ottobre 2019

La corte di Cassazione con la sentenza pone il principio di diritto per il quale ove non vi sia certezza circa l’accoglimento dell’istanza di sanatoria dell’immobile abusivo, l’ordine di demolizione che riguarda la costruzione debba essere eseguito e può essere sospeso nel solo caso in cui sia certo l’accoglimento dell’istanza di sanatoria.
L’ordine di demolizione era stato emesso a seguito della costruzione di un immobile in zona soggetta a vincolo paesaggistico in difetto dell’autorizzazione necessaria in tali casi.
Tuttavia i costruttori al fine di ottenere la salvaguardia dell’immobile del quale era stata ordinata la demolizione, presentavano un’istanza di sanatoria diretta ad ottenere la regolarizzazione della situazione ambientale nonostante le precedenti violazioni alla normativa.
Secondo i giudici della corte di Cassazione per potere essere accolta l’istanza di sospensione dell’ordine di demolizione di un immobile deve essere raggiunta l’assoluta certezza circa l’accoglimento della richiesta di sanatoria.
In tale caso, e solo in tale caso, si potrà dare corso alla sospensione dell’ordine di demolizione dell’immobile abusivo; infatti nel caso in cui sia stata raggiunta la certezza del futuro accoglimento della richiesta di sanatoria non avrebbe senso disporre l’eliminazione di un manufatto che a seguito di una nuova decisione dell’autorità, avrebbe acquisito uno stato di liceità e conformità alla normativa.
Riferito al caso oggetto della sentenza si afferma che l’ordine di demolizione debba essere eseguito non potendosi rilevare elementi che possano far ritenere certo l’accoglimento dell’istanza di sanatoria.

Cassazione, sentenza n. 40074/2019 depositata il 01 ottobre 2019

La sentenza stabilisce che l’ordine di demolizione di un manufatto abusivo riguarda tutte le costruzioni illecite, anche quelle erette successivamente alla sua emissione e deve ricomprendere anche le opere aggiunte allo stesso indipendentemente che siano state realizzate successivamente alla sua emissione.
Il caso di specie trae origine dalla costruzione di un immobile in maniera difforme rispetto alle prescrizioni urbanistiche vigenti. All’accertamento di tale violazioni conseguiva, oltre alla condanna alle sanzioni penali, l’ordine di abbattere l’immobile abusivo.
Secondo i giudici, nel caso in cui venga disposta la demolizione di un immobile, l’abbattimento deve riguardare ogni tipo di opera abusiva, indipendentemente dalle tempistiche della sua realizzazione e dal fatto che siano state compiute dopo la sua emissione.
Tale provvedimento ha la funzione di riportare l’area su cui si estende la costruzione illecita nello stato in cui si trovava antecedentemente alla realizzazione delle opere abusive: qualora una parte delle costruzioni abusive venisse lasciata intatta, infatti, si consentirebbe la permanenza sul territorio di manufatti realizzati in totale difformità alla normativa ed idonei pertanto a modificare il corretto assetto del territorio.

 

 

 


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