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20.09.2019 - urbanistica

TENSOSTRUTTURE E PERMESSO DI COSTRUIRE

Corte di Cassazione, sentenza n. 38743 del 17/09/2019

La recente sentenza della Corte di Cassazione fornisce importanti chiarimenti sulle opere realizzabili in regime di edilizia libera, definite secondo il DM Mit 2 marzo 2018, ed evidenzia ulteriormente la difficoltà a raggiungere l’obiettivo di fornire un elenco unico e oggettivo di interventi edilizi da realizzare senza permessi, al di là delle interpretazioni fornite da Pubbliche Amministrazioni e Tribunali.

La sentenza prende in esame il caso di una tensostruttura di grandi dimensioni («superficie di 30 metri per 9,30, con altezza variabile tra 2,4 e 3,85 metri», si legge nella sentenza) con tubolare di metallo e tendone plastificato retrattile, realizzata in assenza di permesso di costruire. La struttura era addossata e imbullonata alla parete esterna di un fabbricato nella parte superiore, ed era inoltre appoggiata a piantane metalliche nella parte inferiore.

Pur essendo inserita nel «glossario unico» delle opere come intervento in edilizia libera, la realizzazione di una tensostruttura di grandi dimensioni per uso non temporaneo, senza permesso di costruire, costituisce un reato.

L’interpretazione della Cassazione, infatti, conferma che a determinare il regime giuridico cui sono sottoposte le varie opere concorre l’individuazione della categoria di intervento cui le stesse appartengono. In particolare, si legge nella sentenza, è vero che le tensostrutture sono individuate come «opere edilizie realizzabili in regime di edilizia libera», ma la categoria di intervento le inserisce tra le «opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee». Le tensostrutture, pertanto, sono opere edilizie realizzabili in regime di edilizia libera, senza necessità del permesso di costruire, «solo quando sono funzionali a soddisfare esigenze contingenti e temporanee» e dunque «destinate a essere immediatamente rimosse entro un termine non superiore a novanta giorni». In tutti gli altri casi si rischia la contestazione di un abuso.


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