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13.11.2020 - urbanistica

SENTENZE DI INTERESSE IN TEMA DI RISTRUTTURAZIONE E PERMESSO DI COSTRUIRE

Si riportano di seguito le ultime sentenze di interesse del Consiglio di stato in tema di ristrutturazione e permesso di costruire.

Consiglio di Stato, Sez. VI, 27 ottobre 2020, n. 6568

In questa sentenza si afferma che per comprovare la datazione delle opere in epoca anteriore all’esistenza del vincolo paesistico, la parte interessata deve fornire documentazione certa e univoca su elementi oggettivi. Sono, infatti, prive di rilevanza sia una relazione asseverata sia le dichiarazioni sostitutive di atto notorio, poiché si tratta di atti la cui veridicità non è oggettivamente verificabile.

Consiglio di Stato, Sez. VI, 27 ottobre 2020, n. 6568

La sentenza afferma che, allo scopo di apprezzare la compatibilità delle opere realizzate con i valori del paesaggio, occorre procedere a un giudizio unitario e complessivo della pluralità di interventi. Se gli stessi sono legati tra loro da un intrinseco collegamento funzionale, tanto da costituire oggetto di un’unica istanza di sanatoria, non è consentita una valutazione atomistica delle opere realizzate.

Consiglio di Stato, Sez. VI, 27 ottobre 2020, n. 6547

Ai sensi dell’art. 3, co. 1, lett. e.7), del TU edilizia occorre il permesso di costruire nell’ipotesi della realizzazione di un deposito a cielo aperto di materiali edili, laddove l’entità del deposito, l’ingombro dei materiali presenti, la stabilità della utilizzazione dell’area come deposito, la presenza di manufatti prefabbricati, destinati ad una utilizzazione non precaria, determini una trasformazione permanente dell’assetto edilizio del territorio.

Consiglio di Stato, Sez. VI, 26 ottobre 2020, n. 6511

In questa sentenza viene ribadito che, nel caso in cui uno o più comproprietari si attivino per denunciare il proprio dissenso rispetto al rilascio del titolo edificatorio, il Comune dovrà verificare se, a base dell’istanza edificatoria, sia riconducibile l’effettiva sussistenza della disponibilità del bene oggetto dell’intervento edificatorio, limitando la legittimazione attiva all’ottenimento del titolo edificatorio “al proprietario dell’immobile o a chi abbia titolo per richiederlo”. Questo deve avvenire avviene anche se l’Amministrazione normalmente non è tenuta a svolgere indagini particolari in presenza di una richiesta edificatoria presentata da un comproprietario.

 

 


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