CARO MATERIALI – IL MIT FIRMA IL DECRETO PER LIQUIDARE 660 MLN DI ISTANZE REVISIONE PREZZI – ATTESI ANCORA 2,25 MILIARDI PER IL 2022-2024
Ance Brescia informa che durante l’Assemblea annuale di Ance svoltasi lo scorso 24 giugno (i cui contenuti sono rinvenibili qui https://ance.it/2025/06/il-tempo-giusto-allassemblea-dellance-le-proposte-per-il-futuro/) il vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato di aver firmato un decreto per una variazione di cassa, interna al bilancio del MIT, per complessivi 660 milioni di euro. Le risorse sono destinate alla liquidazione delle istanze, avanzate nei mesi scorsi dalle stazioni appaltanti, di accesso al “Fondo prosecuzione opere pubbliche” e al “Fondo revisione prezzi”.
La variazione disposta consentirà di liquidare circa il 60 per cento delle istanze ammissibili; gli uffici del MIT sono già al lavoro per consentire il pagamento di ulteriori richieste entro l’estate. La firma del decreto da parte del ministro pone le condizioni per effettuare i pagamenti che ora richiedono però il passaggio delle risorse prima agli enti attuatori e poi da questi alle imprese appaltatrici.
La boccata d’ossigeno annunciata dal ministro delle Infrastrutture è un passaggio decisivo per accelerare i pagamenti alle imprese appaltatrici, ma non chiude affatto la partita delle compensazioni per i rincari registrati nel 2022-2023 per i lavori pubblici, Pnrr e non-Pnrr. Le imprese devono infatti ricevere ancora 2,25 miliardi di pagamenti per i maggiori costi sopportati nel 2022-2024, mentre, sul fronte della competenza, i 300 milioni stanziati dalle legge di bilancio 2025 per l’anno in corso saranno del tutto insufficienti a coprire il fabbisogno, stimato dall’Ance in 1,8 miliardi.
Il ritardo nei pagamenti è dovuto, in gran parte, proprio alla mancanza di “cassa” che affligge questi provvedimenti praticamente dall’origine e che impedisce di pagare per tempo le imprese, nonostante le risorse siano state in buona parte già ripartite ai soggetti attuatori sulla base delle disponibilità di competenza.
Le risorse annunciate serviranno per “chiudere” le pendenze relative al secondo semestre 2022 e al secondo trimestre 2024. Per il primo periodo si tratta di completare il pagamento di 510 milioni per cui è stato pagata finora solo un’anticipazione del 50%. Questo importo è relativo solo a opere non prioritarie (cioè che non siano né Pnrr, né Pnv, né commissariate). Per il 2024 le risorse recuperate dal ministro andranno ad alimentare il pagamento di 433 milioni relativi alla seconda finestra. Resterò ancora scoperta la seconda metà dell’anno: la terza e quarta finestra 2024 ( in cui vi sono anche opere PNRR) conta su risorse di competenza ancora da ripartire presso i soggetti attuatori rispettivamente per 454 milioni e 1.038 milioni (ancora da reperire).
Per il 2025, infine, la strada è ancora da tracciare. La legge di bilancio ha, infatti, prorogato a quest’anno l’operatività delle misure per compensare il caro materiali che nel 2022-2023 ha creato un vero e proprio scalino verso l’alto dei costi delle opere, che si continua a pagare nel tempo, mettendo a disposizione solo 300 milioni, molto distante dal fabbisogno stimato da Ance pari a 1,8 miliardi, e con la necessità impellente di completamento del Pnrr.
Gli uffici di Ance Brescia terranno monitorata la situazione e forniranno appena disponibili i necessari aggiornamenti.
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