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22.11.2012 - tecnica

VIDEOISPEZIONE PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLE RETI FOGNARIE

VIDEOISPEZIONE PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLE RETI FOGNARIE
(pubblicato da Unificazione & Certificazione)

La conoscenza della condizione può essere assicurato solo se esso viene monitorato ed ispezionato con una certa frequenza. È proprio sulla qualità e quantità di questi controlli che si basa l’efficienza ed efficacia degli interventi di manutenzione delle reti atti a garantire un livello di performance ottimale.
Questa attività ha un nome preciso: videoispezione.
Si può quindi dire che senza controlli non c’è conoscenza e senza questa non si interviene con efficienza. Di conseguenza chi non fa videoispezione non ha la possibilità di redigere piani di manutenzine efficaci ed efficienti nel tempo.
Salvo rare eccezioni l’idea di videoispezione circolante in Italia è assai diversa da quella che ha ispirato il legislatore europeo nell’emanazione della EN13508-2:2003 che a luglio 2011 è stata ulteriormente revisionata.
Oggi in Italia si fanno videoispezioni preferibilmente a seguito di un’emergenza – piuttosto che preventivamente – e sono tutte affette dai seguenti limiti
1. producono grande quantità di dati non accessibili;
2. non fanno riferimento ad uno standard univoco di catalogazione delle osservazioni;
3. non classificano la rete;
4. non sono usate per pianificare la manutenzione.
La videoispezione – svolta a mezzo di un sistema televisivo a circuito chiuso, e associata ad un opportuno sistema di codifica – consente di definire la tipologia e l’entità degli eventuali danni presenti lungo la rete (ad esempio: infiltrazioni di acqua di falda, fuoriuscite del refluo, occlusioni parziali o totali degli spechi, criticità idrauliche e strutturali) e di valutare conseguentemente lo stato funzionale della rete stessa, permettendo quindi la programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria (interventi di pulizia) e straordinaria (interventi di risanamento). Definiamo questo schema di lavoro come “Gestione Integrata” (GI).
La GI descrive un flusso circolare che alimenta una banca dati dove sono archiviate tutte le videoispezioni fatte e catalogate.
Questo archivio permette di conoscere nel dettaglio la rete fognaria, rendendo quindi possibile l’aggiornamento continuo dello stato della rete, la programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria della rete (figura 1), nonché l’ottimizzazione della gestione integrata della rete (Integrated Sewer Management), con specifici strumenti di supporto decisionali (Decision Support System).
La videoispezione diventa quindi uno strumento strategico fondamentale per una corretta manutenzione e GI di un sistema fognario. Al fine di utilizzare in modo univoco ed omogeneo le informazioni ottenute con la videoispezione, è necessario definire un criterio — valido su scala non solo nazionale, ma anche europea — per l’osservazione delle condizioni delle reti fognarie.
Questa è stata la ragione che ha mosso il CEN a definire uno standard unico a livello europeo nel 2002, elaborato dal WG22 del Comitato Tecnico TC 165 “Wastewater engineering” di come deve essere fatta e documentata la videoispezione, Questo standard viene definito nella normativa UNI EN 13508-2 “Condizioni degli impianti di raccolta e smaltimento di acque reflue all’esterno di edifici — Sistema di codifica per ispezione visiva”.
Questa norma è stata revisionata per cui il testo più recente in merito alla codifica della videoispezione è quello recante il riferimento al luglio 2011, disponibile al momento in lingua inglese.
Le norme UNI EN 13508-1 e UNI EN 13508-2 sono uno strumento indispensabile poiché permettono di:
• definire e catalogare in modo univoco e omogeneo sul territorio nazionale le osservazioni acquisite nel corso della videoispezione attraverso dei codici base;
• fare la successiva classificazione funzionale di un tronco fognario e la pianificazione della manutenzione ordinaria e straordinaria;
• definire un formato per l’interscambio elettronico dei dati necessario per la costruzione di una banca dati presso il gestore della rete.
In Italia l’esecuzione della videoispezione è appaltata a ditte private, le quali si attrezzano scegliendo tra le varie proposte sul mercato a loro discrezione. In mancanza di requisiti tecnici delle attrezzature e professionali sulla competenza degli operatori, la formazione e l’aggiornamento sono lasciati alla libera iniziativa delle imprese.
Nell’intento di uniformare la professionalità degli operatori di questo settore l’Associazione degli Spurghisti Italiani (ASPI) ha prodotto il manuale “Linee guida nazionali per la videoispezione e codificazioni reti fognarie 2008:4”. Seppur con alcune riduzioni e semplificazioni, che comunque non pregiudicano la compatibilità alla citata normativa europea, questo documento può essere considerato come il primo tentativo di semplificazione e promozione della videoispezione in Italia. Le citate LGN sono inoltre importanti perché contengono una proposta metodologica di classificazione delle reti, basata sull’osservazione e quantificazione oggettiva delle fallanze riscontrate sulle condotte.

Chi sono i destinatari della UNI EN 13508-2?
Nonostante come detto sopra la videoispezione sia una pratica completamente affidata alle imprese private, salvo rarissime eccezioni, il vero destinatario di questo documento è il gestore della rete. Infatti per ben 67 volte in tutto il documento viene continuamente richiamato il dovere da parte del gestore ad esercitare il ruolo di chi stabilisce regole, sistema di codifica, obiettivi e criteri di documentazione della videoispezione e non un ruolo passivo di chi riceve e basta un filmato.
Se, come abbiamo visto sopra, la videoispezione vuole essere un momento cruciale nella GI è importante che l’impresa si adegui alle necessità del gestore ed il gestore stabilisca chiaramente ed in modo univoco e chiaro il sistema di codifica, le modalità di esecuzione e rendicontazione di questo lavoro.

La struttura della norma
La norma è composta da undici capitoli e otto allegati, compresa un’ampia documentazione fotografica (Allegati F e G) in cui vengono rappresentate esempi di osservazioni come devono essere correttamente codificate, per un totale di circa 150 pagine.
I primi 5 capitoli contengono informazioni generali relative al campo di applicazione della norma, le fonti normative, un utile glossario con il significato dei termini utilizzati nel documento. Viene fatta chiarezza sul significato della videoispezione intesa come un’attività di indagine e registrazione obiettiva delle condizioni delle condotte e pozzetti. Anche questo è un aspetto poco noto in Italia. Dal momento che la rete è costituita da tratti e nodi la videoispezione deve riguardare anche questi ultimi: i capitoli 6, 7 ed 8 sono dedicati alla videoispezione delle condotte, mentre i capitoli 9, 10 ed 11 ai pozzetti.
Il capitolo 12 fa accenno al formato della documentazione, la cui struttura e composizione viene giustamente rinviata alle disposizioni del gestore.

La videoispezione delle reti fognarie
La videoispezione è una delle tipologie di controllo previste dalla normativa UNI EN 752-2 ed è considerata tra le più efficaci per valutare lo stato idraulico-strutturale della rete.
Tramite essa, il tronco fognario è visionato dall’operatore attraverso l’utilizzo di una telecamera motorizzata.
Le fasi principali di un intervento di videoispezione sono:
• progettazione dell’ispezione;
• pulizia della tubazione;
• ispezione del tronco fognario con telecamera motorizzata;
• elaborazione dei dati acquisiti;
• eventuale analisi dei dati e stesura del report con la valutazione dei danni rilevati.
Le ispezioni ordinarie si effettuano normalmente ad intervalli regolari di tempo per:
• monitorare lo stato della tubazione;
• valutare eventuali insufficienze prestazionali per definire un piano di risanamento;
• fornire informazioni utilizzabili nella programmazione delle attività di manutenzione, come i programmi di pulizia dei collettori di fognatura;
• registrare i dati acquisiti;
• controllare la corretta posa delle nuove condotte (UNI EN 16101. Dove necessario si ricorre all’ispezione straordinaria.
La misurazione dei difetti ed anomalie, in modo conforme alla UNI EN 13508-2, è possibile solo con un’idonea strumentazione e la corretta osservazione delle condizioni (scelta del codice, quantificazione difetto e posizionamento) che deve essere fatta in modo consapevole. Questa è la fase più critica e delicata della videoispezione, da cui possono dipendere le decisioni sulle azioni da intraprendere da parte del gestore, che viene lasciata alla competenza dell’operatore. Per questi motivi è consigliabile che venga svolta da ditte specializzate in possesso di certificazione ISO 9001 al fine da garantire determinato standard qualitativo.

Informazioni di testata
All’inizio dell’ispezione devono essere descritte una serie di informazioni relative al tronco fognario da ispezionare. Tali informazioni, definite “di testata”, devono essere riportate sia sul report cartaceo sia all’inizio del filmato. La codifica di queste informazioni è soggettiva e può variare da Stato a Stato. I relativi codici vengono quindi riportati sugli allegati C (Condotte) e D (pozzetti).
Informazioni sulla localizzazione della videoispezione
• Riferimento tratto tubazione;
• Riferimento al nodo d’inizio;
• Nodo finale;
• Localizzazione;
• Direzione del flusso;
• Committente;
• Città o paese.
Informazioni sui dettagli della videoispezione
• Normativa;
• Punto di riferimento longitudinale;
• Metodo di ispezione; – Data dell’ispezione; dell’operatore;
• Riferimento fotografico;
• Riferimento video;
• Scopo dell’ispezione;
• Anticipazione della lunghezza dell’ispezione.
Informazioni sui dettagli delle tubazioni
• Forma;
• Altezza;
• Larghezza;
• Materiale;
• Tipo di rivestimento;
• Lunghezza dell’unità del tubo;
• Quota di fondo nodo iniziale;
• Quota di fondo nodo finale;
• Tipo di fognatura;
• Utilizzo della fognatura;
• Pulizia;
• Atmosfera all’interno della tubazione.
Altre informazioni
• Condizioni meteorologiche.

Codici base per la videoispezione
I codici base per la videoispezione permettono di descrivere gli eventuali difetti strutturali (codici relativi alla struttura della tubazione), le eventuali cause riducenti i requisiti prestazionali (codici relativi al funzionamento della tubazione), gli elementi costitutivi (codici di catasto) e le caratteristiche generali (altri codici) del tronco fognario ispezionato.
Il sistema di codifica adottato è alfanumerico e raccoglie tutte le situazioni riscontrabili all’interno delle tubazioni.
La prima lettera del codice (13) indica che si stanno considerando osservazioni relative alla videoispezione delle tubazioni. Le osservazioni relative ai pozzetti invece iniziano tutte con la lettera D.
I dati osservati, sia per condotte che per pozzetti, sono stati raggruppati in 4 categorie, in cui la seconda lettera indica il rispettivo gruppo:
BA  codici relativi alla struttura della tubazione;
BB  codici relativi al funzionamento della tubazione;
BC codici di catasto;
BO altri codici.
Seguendo ogni scheda viene a configurarsi un codice parlante in grado di individuare con precisione il tipo di osservazione con la sua particolare caratterizzazione specifica, la quantificazione dell’eventuale difetto e la sua posizione sulla circonferenza.

Esempio: codice BABCA610
Significato: fessurazione della tubazione (BAB),
comportante una frattura visibilmente aperta (C)
con orientamento verticale (A),
larga 6 mm,
collocata in corrispondenza delle ore 10 dell’orologio.
Hauptkode
Charakteri-sierungen
Shutz-ziele
Hienheit
Einzelschadensklassen
Ch1
Ch2
D
S
B
Klasse 1
Klasse 2
Klasse 3
Klasse 4
Klasse 5
BAB
A
A,B, C,D
+
mm (1)
pauschal
BAB
A
A,B, C,D

+

mm (1)
pauschal
BAB
B
A,B, C,D
+
mm (1)
pauschal
BAB
B,C
A,C, D

+

mm (1)
x < 0,5
0,5 ≤ x < 2
2 ≤ x < 5
5 ≤ x < 10
x ≥ 10
BAB
B,C
B

+

mm (1)
pauschal
BAB
C
A,B, C,D
+
mm (1)
pauschal

(1)  Breite des Risses in mm
Allegati
Oltre a quelli di cui si è già fatto riferimento in precedenza va segnalata l’importanza dell’Allegato B relativo alla videoispezione, vista non solo come documento cartaceo (filmato o sequenza fotografica), ma come file con un suo formato elettronico definito.
Abbiamo in precedenza presentato la videoispezione come il “mattone” per la costruzione della banca dati del gestore. Questo mattone però deve rispondere a requisiti specifici altrimenti non è utilizzabile. Una volta inserito consente alla banca dati di funzionare da vero e proprio gestionale della rete fognaria che come tale ha bisogno di dati codificati al fine di poterli utilizzare per statistiche, localizzazioni, rendiconti, programmazioni. L’Allegato B propone esempi di formati elettronici da concordare con il gestore in sede contrattuale.

Videoispezione e supporto decisionale
Prima di passare alle conclusioni non si può evitare di fare riferimento a quanto sta dietro le quinte di tale norma e della videoispezione in genere. Nell’affrontare un problema di supporto decisionale l’aspetto più importante sta nel definire quali sono le decisioni che vanno effettivamente supponete. Non ha senso spendere energie in termini di risorse umane, di raccolta dati e di calcolo, se le scelte, che il responsabile della manutenzione si trova a dover prendere, non richiedono sforzi particolari. Se invece ci si trova nella situazione in cui non si sa come calendarizzare gli interventi di manutenzione ordinaria per gli oggetti della rete, a causa di una insufficiente conoscenza della condizione degli stessi, quando anche non della loro effettiva esistenza, allora il supporto decisionale, che può anche prevedere l’utilizzo di sistemi GIS e di modelli idraulici, diventa importante.
Lo specifico contributo della video ispezione al supporto decisionale sta nel semplificare ed agevolare la valutazione della condizione degli elementi fognari. Il sistema di codifica non rappresenta altro che il linguaggio necessario per tradurre, quella che è la realtà acquisita attraverso le telecamere, in un formato che consenta l’archiviazione sistematica di tutte le informazioni rilevanti, e che ne assicuri la più efficace accessibilità.
L’approccio più semplice di supporto decisionale è quello di sottoporre i dati di video ispezione codificati ad un algoritmo di classificazione. Ad esempio, per un determinato codice dì osservazione, si può avere una diversa classificazione in funzione della quantificazione del danno.
In Italia si registra il caso delle LGN ASPI, che, a lato di alcune semplificazioni del sistema di codifica corrispondente alla normativa europea, propone un sistema per la classificazione delle tubazioni in merito a criteri di prestazione strutturale.
In Germania, ad esempio, si può far invece riferimento all’algoritmo di classificazione specificato nella normativa DWA-M149-3. In Figura 2 è riportato un esempio di classificazione secondo questa norma; in questo caso sono considerati anche altri criteri oltre alla stabilità strutturale IS), quali la tenuta (D) e l’affidabilità operativa (B).
Il passaggio successivo, nel processo di pianificazione della manutenzione fognaria, consiste nell’adottare delle regole decisionali, che consentano, eventualmente recuperando anche dati ulteriori presenti nella base di conoscenza, di stabilire un ordine di priorità di intervento in funzione della classificazione degli elementi della rete.

Conclusioni
La norma in oggetto – già con la sua introduzione nel 2003 e con le successive integrazioni di quest’anno – aiuta a far capire l’importanza che questa attività deve avere, e per questo motivo viene auspicata l’estensione uniforme a tutti i paesi della Comunità Europea. Diventa chiaro quello che non vuole essere la video ispezione, e cioè una sfida tra l’operatore e la telecamera oppure un’attività improvvisata alla portata di tutti. Non deve neppure rimanere un’attività relegata alle emergenze tipica di chi vuole chiudersi gli occhi per non sentirsi responsabile per quello che inevitabilmente accadrà.
Ad 8 anni dall’introduzione della norma le conclusioni possono essere riassunte nel modo seguente:
1. La videoispezione deve diventare obbligatoria per legge! Questa è la prima e più importante delle conclusioni: adesso che le regole sono disponibili non ci resta che iniziare. Sono regole semplici e allo stesso tempo non banali.
2. Con l’arrivo dell’obbligatorietà della videoispezione o l’acquisizione della consapevolezza dell’importanza di tale attività avremo in Italia un assoluto bisogno di un formato unico per l’interscambio elettronico dei dati relativi all’ispezione. La norma ce ne propone uno oppure possiamo ispirarci al sistema tedesco ISYBAUxml.
3. L’accordo delle varie parti interessate sull’utilizzo di un comune riferimento normativo è quanto mai urgente. La norma si presta benissimo a rispondere a questa esigenza.
Giovanni Gabelli
Membro GL 4 UNI Impianti evacuazione acqua


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