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Servizio Tecnico - referente: dott.ssa Sara Meschini
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14.03.2022 - Evidenza

CARO MATERIALI – ANCE BRESCIA DENUNCIA L’AUMENTO DEI PREZZI E IL CONSEGUENTE RISCHIO DI PARALISI DEI CANTIERI PUBBLICI – DISPONIBILI PER GLI ASSOCIATI MODELLI DI LETTERE DA INVIARE ALLE STAZIONI APPALTANTI

 

Si informa che Ance Brescia, a seguito della grave situazione indotta dagli aumenti dei prezzi, ha chiesto tramite Ance Lombardia e Ance nazionale, un intervento urgente da parte del Governo affinché trovi rapide soluzioni o sarà paralisi dei cantieri, a partire da quelli pubblici relativi alle infrastrutture.

In un comunicato stampa che ha trovato ampia diffusione (reperibile al seguente link ANCE Brescia – Collegio Costruttori Edili » Blog Archive » COMUNICATO STAMPA – L’AUMENTO DEI PREZZI PARALIZZA IL SETTORE E BLOCCA I CANTIERI), la scrivente Ance Brescia è intervenuta con decisione sulla problematica ormai insostenibile indotta dagli aumenti spropositati dei prezzi a partire dalle materie prime, sino all’energia, aggravati ulteriormente dall’incremento dei costi dei carburanti.

“La situazione ha assunto una gravità inaudita. Occorrono rapide soluzioni. Le imprese edili sono costrette a dover scegliere se agire sui contratti in essere cessandoli, oppure rischiare di chiudere l’attività”, afferma il Presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi.

L’intero quadro preoccupa la categoria trovatasi in ginocchio di fronte ad una nuova problematica da dover affrontare, che si aggiunge e aggrava la condizione già precaria dell’aumento delle materie prime e delle conseguenze che queste comportano.

“Le imprese si trovano da quasi due anni a confrontarsi con l’incertezza di un mercato instabile. Le trattative fatte con i fornitori sono quotidiane, perché le offerte variano quasi giornalmente. Inoltre, i tempi di attesa per la ricezione dei materiali richiesti sono indefinibili e non è sicuro che arrivi l’intero ordine, in quanto le risorse sono poche e contingentate per soddisfare le necessità di tutti”, spiega Deldossi.

A confermare lo stato gravoso della situazione sono i numeri. Secondo i prezzi emanati dal Mite (Ministero della transizione ecologia) e consultabili sul sito web del ministero, il gasolio rispetto al biennio scorso, ha avuto un rincaro che va oltre la metà del suo costo iniziale. Da fine 2020 a fine 2021 si registra un aumento medio del 30% sul prezzo, ma già a fine 2021 fino ad oggi l’incremento registrato è del 50%, per un totale medio nel biennio del + 102%. Aumenta anche il greggio del 115% rispetto allo scorso anno, come le plastiche, i bitumi e i loro derivati. Soprattutto ad allarmare è il costo della movimentazione dei mezzi che ha raggiunto ad oggi prezzi insostenibili. Una stima fatta da Ance Brescia rivela che il rincaro annuo medio che le imprese edili sarebbero costrette a pagare per il solo spostamento dei mezzi necessari in un cantiere si aggirerebbe attorno ai 200mila euro. Escludendo dal calcolo altri costi quali l’energia e le spese pure del materiale.

Infatti, l’accelerazione dei prezzi del gasolio si somma a problematiche già in corso come l’aumento delle materie prime e dei materiali da costruzione. I costi del ferro e del legno triplicano, mentre il cemento che già ad inizio anno registrava un aumento del 30% ad oggi raggiunge la quota del + 40%.

“A pagare il prezzo salato degli aumenti sono le migliaia di cantieri ad oggi attivi e quelli futuri. Si pensi ai cantieri interessati alle opere di efficientamento energetico e ai bonus edilizi, ma anche a quelli del Pnrr che per carenza di materie prime si fermeranno e le opere non potranno essere realizzate”, avverte Deldossi.

Nel caso delle opere pubbliche, i meccanismi di rimunerazione introdotti dal Governo si son rilevati inadeguati sia in termini di quantità che in termini di tempo per l’erogazione del contributo. Una strada che non si è rivelata vincente anche perché non è stato previsto nessun meccanismo stabile di revisione dei prezzi, suggerito a più riprese dall’Ance, che monitorasse con attenzione l’andamento, gli aumenti e gli incrementi.

Ance Brescia ha chiesto con urgenza misure che aiutino a calmierare i prezzi e compensare i maggiori costi che le imprese stanno sostenendo da mesi.

Ance Brescia suggerisce alle imprese associate di chiedere una immediata sospensione delle opere in corso di esecuzione, accompagnata dalla richiesta di aprire urgentemente un tavolo di confronto con l’amministrazione di riferimento per trovare soluzioni negoziali, evidentemente straordinarie, tra impresa e stazione appaltante, che possano soddisfare gli interessi di ambo le parti, considerate anche le maglie strette del Codice dei Contratti pubblici che non prevede al proprio interno soluzioni eccezionali a situazioni estreme come quelle che stiamo attraversando ora.

In mancanza di tali accordi, sarà, nostro malgrado, necessario suggerire alle imprese di avanzare richiesta di risoluzione contrattuale per causa di forza maggiore ed eccessiva onerosità sopravvenuta.

“Stiamo scrivendo alle stazioni appaltanti, alle alte rappresentanze e collaborando quotidianamente con le nostre imprese, affinché si faccia leva sulla situazione e si aiuti a sensibilizzare sulla tematica sia per i lavori pubblici che privati. Occorre sedersi al tavolo per confrontarsi – prosegue Deldossi – e trovare una soluzione insieme. Siamo consapevoli della gravità del momento e delle difficoltà che il Governo sta gestendo anche sul piano internazionale, ma il grido di allarme della categoria non si può più ignorare e merita risposte concrete e immediate”.

Ance Brescia denuncia da tempo anche altre due problematiche connesse alla tematica del caro materiali di cui sopra, di urgente definizione.

I progetti alla base degli appalti devono essere mandati in gara su prezzi reali e aggiornati alla situazione contingente. Prezzi inadeguati finiscono per non garantire la qualità del prodotto finale e sono spesso causa di modifiche in corso d’opera che fanno lievitare il costo della stessa e aprono ad inevitabili contenziosi. La norma relativa all’obbligo dell’aggiornamento dei prezziari da parte delle stazioni appaltanti è stata fino ad oggi dimenticata o disattesa nella maggior parte dei casi ma ora, in presenza degli enormi aumenti delle materie prime, è divenuta essenziale per la sopravvivenza delle imprese. Occorre, pertanto, partire dal presupposto che il mancato aggiornamento dei prezziari è una gravissima violazione di legge e che la partecipazione alla gara non giustifica né vanifica l’obbligo che la norma pone a carico delle stazioni appaltanti.

Inoltre, Ance Brescia chiede che vengano riconosciute, in tutti gli appalti, misure efficaci di compensazione degli aumenti subiti, ulteriori ai provvedimenti governativi dimostratisi tardivi e inefficaci: in tutti gli appalti deve essere previsto stabilmente un meccanismo di revisione prezzi che monitori realmente l’andamento degli aumenti, e certamente anche dei decrementi dei costi, sia delle materie prime sia delle lavorazioni finite.

Gli uffici di Ance Brescia rimangono, inoltre, a disposizione delle imprese associate per valutare, insieme a validi professionisti legali, la situazione in cui versa ciascuna impresa che ha in corso uno o più commesse pubbliche, per studiare l’eventuale contenzioso, caso per caso.

Sono anche disponibili presso Ance Brescia per le imprese associate, previa richiesta, modelli di lettera da inviare alle stazioni appaltanti, in caso di richiesta di sospensione dei lavori e avvio di accordi negoziali o di risoluzione contrattuale, da richiedere all’indirizzo sara.meschini@ancebrescia.it.

Gli uffici di Ance Brescia rimangono a disposizione per tutto quanto necessario.

 

 

 


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