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01.05.1997 - tecnica

COSTRUZIONI IN ZONE SISMICHE – CIRCOLARE MINISTERIALE

COSTRUZIONI IN ZONE SISMICHE – CIRCOLARE MINISTERIALE COSTRUZIONI IN ZONE SISMICHE – CIRCOLARE MINISTERIALE

È stata pubblicata sul Supplemento Ordinario n.89 della Gazzetta Ufficiale n.97 del 28 aprile 1997 la circolare N. 65/aa.gg. del 10/4/1997 dal titolo “Istruzioni per l’applicazione delle norme tecniche per le costruzioni in zone sismiche di cui al D.M. 16 gennaio 1996″.
Si ricorda che il D.M. 16 gennaio 1996 riguardante norme tecniche per le costruzione in zone sismiche aveva introdotto importanti novità nell’ambito della progettazione di strutture in zone sismiche.
Tra le principali è da segnalare la possibilità offerta di effettuare le verifiche di resistenza oltre che col metodo delle tensioni ammissibili, anche con il metodo degli stati limite.
Pertanto oltre alla verifica tensionale, è possibile operare spingendo l’impegno progettuale fino alla verifica degli stati di sollecitazione, sia quelli ultimi di collasso che quelli di servizio.
È opportuno sottolineare che per parti di una stessa struttura bisogna adoperare un solo metodo di verifica.
Altra importante novità consiste nella possibilità di realizzare edifici in muratura armata senza più la necessitàdel certificato di idoneità tecnica rilasciato dal Consiglio Superiore dei lavori pubblici, semprechè si osservino le prescrizioni delle norme.
Tale tipologia costruttiva offre vantaggi, in termini di resistenza e duttilità, tali da consentire altezze massime degli edifici superiori rispetto a quelle di edifici in muratura ordinaria.
Nell’ambito degli edifici in muratura bisogna tener presente, in ogni caso, altre norme tecniche vigenti e cioè: quelle riguardanti gli edifici in muratura (D.M. 20/11/87), i carichi ed i sovraccarichi (D.M. 16/1/96) ed i terreni e le opere di fondazione (D.M. 11/3/88).
Nel capitolo riguardante i “criteri generali di progettazione” è prevista la possibilità di introdurre isolatori sismici o dispositivi di dissipazione dell’energia trasmessa dal sisma, previa dichiarazione d’idoneità del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, su conforme parere dello stesso Consiglio.
Tali tecniche costruttive, che la Circolare indica col nome di “tecniche di protezione passiva”, consistono nello sconnettere l’edificio dalle sue fondazioni interponendo tra la struttura e le fondazioni stesse dei particolari apparecchi di appoggio detti “isolatori”, dotati di elevata rigidezza per carichi verticali e limitata rigidezza per carichi orizzontali, ovvero nel collegare alla struttura dei “dissipatori”, che all’atto del sisma sono capaci di assorbire grandi quantità di energia.
In coda alla Circolare sono riportati 4 allegati riguardanti indicazioni costruttive per strutture in calcestruzzo armato, interazioni fra telai e pannelli murari di tamponatura, provvedimenti tecnici di intervento per edifici in muratura ed in cemento armato, prevalentemente rivolti alla loro riparazione e rafforzamento.


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