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03.07.2002 - economia

DECRETI MINISTERIALI PER LA CASA

DECRETI MINISTERIALI PER LA CASA DECRETI MINISTERIALI PER LA CASA

Dopo un’attesa durata quasi sei mesi si è finalmente concluso l’iter amministrativo dei decreti ministeriali attraverso cui saranno disponibili circa 1800 miliardi di lire per l’avvio di programmi per la locazione e per la riqualificazione delle città.
Si tratta dei provvedimenti attuativi delle leggi 21/01 e 388/00 che promuovono la realizzazione di alloggi in locazione temporanea e permanente, di alloggi in locazione permanente per gli anziani e dei contratti di quartiere.
Affinché i provvedimenti siano pienamente operativi è ora necessaria la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Di seguito si riepilogano le procedure previste dai singoli provvedimenti.

Alloggi in locazione temporanea
e permanente
Le Regioni dovranno:
– definire l’entità dei contributi da assegnare agli operatori (massimo il 50% del costo di costruzione stabilito dalla Regione);
– individuare le tipologie di intervento (locazione permanente alla quale dovranno andare non meno del 55% delle risorse, locazione a termine, 8 anni, per la quale è previsto un massimo del 15% delle risorse);
– redigere i piani operativi regionali (localizzazione degli interventi).
I fondi potranno essere destinati per:
– nuove costruzioni e recupero alloggi;
– acquisto alloggi.
Le proposte di intervento, localizzate prioritariamente nei capoluogo di provincia o in quelli dove esiste offerta occupazionale, saranno formulate alla regione da:
– imprese di costruzione;
– IACP (o enti assimilati) e Comuni;
– Cooperative edilizie.
Il canone non potrà essere superiore a quello “concertato” ai sensi dell’art. 2 della legge 431/98 ed i conduttori dovranno avere un reddito familiare non superiore a 100 mil/anno calcolato ai sensi dell’art. 21 della legge 457/78 pari a 51645,68 euro).
Gli alloggi destinati alla locazione a termine potranno essere ceduti a terzi anche prima della scadenza del vincolo alla locazione, In questo caso nell’atto di trasferimento dovrà essere riportato il vincolo alla locazione. La cessione potrà riguardare anche singole unità immobiliari.
Per gli edifici destinati alla locazione permanente la cessione dovrà essere a favore di un unico soggetto e riguardare l’intero stabile.
I tempi per l’attuazione del programma sono i seguenti:
– entro 12 mesi dalla pubblicazione del decreto le regioni redigono i piani operativi;
– nei 60 giorni successivi il Ministero verifica la rispondenza del piano rispetto agli obiettivi generali;
– nei 13 mesi successivi dovranno iniziare i lavori;
– il Ministero potrà intervenire in surroga nei confronti delle regioni inadempienti.

Alloggi per anziani
Per la costruzione di alloggi destinati permanentemente alla locazione per gli anziani (over 65 anni) sono destinati 350 mld di cui non più del 20% per quegli alloggi il cui canone sarà non superiore all’80% di quello concordato ai sensi della legge 431/98. Per la restante quota si adotterà il canone previsto per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
I soggetti proponenti saranno:
– Comuni (direttamente o attraverso le proposte dei soggetti sotto indicati);
– IACP (o enti assimilati);
– Imprese di costruzione;
– Cooperative di abitazione.
Le proposte saranno presentate dal Comune al Ministero delle infrastrutture accompagnate da:
– proposte di programma;
– programma di assistenza ed accompagnamento sociale degli anziani;
– progetto preliminare delle opere;
– programma di sperimentazione edilizia;
– piano economico finanziario sottoscritto da un istituto di credito;
– delibera comunale di adesione al programma;
– designazione del responsabile del programma.
Le imprese proponenti dovranno avere il bilancio degli ultimi tre esercizi in utile ed aver realizzato il triplo degli alloggi richiesti nel quinquennio.
Gli interventi debbono essere localizzati negli ambiti urbani centrali o a prevalente destinazione residenziale anche mediante l’uso di:
– aree completamento nei p.d.z.;
– aree dimesse;
– aree a Servizi /per terziario.
Ai fini del calcolo della superficie utile si terrà conto di quelle relative ad ambienti comuni, mentre la superficie non residenziale potrà essere incrementata sino al 60% della superficie utile.
L’iter operativo sarà il seguente:
– entro 240 giorni dal decreto i Comuni trasmettono le proposte in regione;
– nei successivi 60 giorni le Regioni trasmettono le domande (max 10) al Ministero (max il 40% delle domande presentate da imprese e cooperative) nei successivi 45 giorni vi sarà la selezione di almeno una proposta per regione e la stipula dei relativi protocolli d’intesa;
– nei successivi 180 giorni (dal protocollo d’intesa) dovrà essere trasmesso al Ministero il progetto esecutivo.
Sarà selezionata, se possibile, almeno una proposta per regione e comunque non più di una proposta per Comune (3 per i Comuni > 300 mila abitanti).
Il contributo riguarderà:
A) 90% dei costi (con un max di 6 mld) per gli alloggi a canone ERP regionale;
B) 45% dei costi (con un max di 3 mld) per gli alloggi a canone concordato ai sensi della legge 431/98.
Il canone di locazione per gli alloggi di cui alla lettera A) sarà pari al canone previsto regionalmente per gli alloggi di edilizia sovvenzionata, mentre per quelli di cui alla lettera B) non potrà superare l’80% di quello previsto localmente per i contratti convenzionati ai sensi dell’art. 2 lett. b) della legge 431/98.

Contratti di quartiere
Per la realizzazione dei “programmi innovativi in ambito urbano destinati ai quartieri degradati” sono previsti 510 mld.
Si tratta di una riedizione dei contratti di quartiere a suo tempo promossi dal Ministero dei lavori pubblici che ora beneficia, rispetto al passato, di minori vincoli di destinazione e quindi dovrebbero avere un certo interesse per gli operatori.
I tempi per l’attivazione dei programmi sono i seguenti:
– nei 60 giorni successivi alla pubblicazione del decreto le Regioni comunicano la disponibilità ad aggiungere proprie risorse;
– nei 60 giorni successivi il Ministero predisporrà i bandi regionali indirizzati ai Comuni sulla base dei seguenti criteri e tenendo conto delle priorità indicate dalle Regioni:
– compresenza di finanziamenti finalizzati alla riqualificazione edilizia, al miglioramento delle condizioni ambientali, all’adeguamento e sviluppo delle urbanizzazioni;
– conformità agli strumenti urbanistici vigenti o adottati.
Se le Regioni non formalizzeranno la loro adesione al programma il Ministero emanerà comunque un bando indirizzato ai comuni delle regioni che non hanno aderito al programma.


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