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06.12.2002 - economia

DISPOSIZIONI CONTRO I RITARDI DI PAGAMENTO NELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI – DLGS. 9/10/02 N.231

DISPOSIZIONI CONTRO I RITARDI DI PAGAMENTO NELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI – D DISPOSIZIONI  CONTRO  I RITARDI  DI  PAGAMENTO NELLE  TRANSAZIONI COMMERCIALI  – D.LGS. 9/10/02 N.231

Il D.Lgs. 9 ottobre 2002 n°231 (pubblicato sulla G.U. del 23/10/2002, n. 249 ed entrato in vigore il 7/11/2002) ha introdotto una nuova disciplina speciale per i pagamenti nell’ambito delle transazioni commerciali fra imprese o fra imprese e pubbliche amministrazioni, aventi ad oggetto la prestazione di beni o servizi contro il pagamento di un corrispettivo, nascenti da contratti stipulati successivamente alla data del 08 agosto 2002. Non sono soggetti perciò a tale disciplina i corrispettivi dovuti dalle pubbliche amministrazioni o da soggetti privati per i lavori eseguiti dalle imprese edili, che non si configurano come prestazioni di beni o servizi , ma che derivano da appalti di lavori.
Sono esclusi, inoltre, dall’ambito di applicazione (art.1):
– i rapporti tra imprenditori, cioè coloro che esercitano un’attività economica organizzata o una libera professione e soggetti privati che non svolgano attività d’impresa o professionale;
– i pagamenti effettuati a titolo di risarcimento del danno;
– i debiti oggetto di procedure concorsuali aperte a carico del debitore;
– le richieste di interessi inferiori a 5 Euro.
Al fine di dare certezza ai termini di pagamento, se questi non risultano contrattualmente, viene stabilito che il creditore ha diritto al pagamento di quanto dovuto decorsi:
1. trenta giorni dalla data di ricevimento della fattura da parte del debitore o da una richiesta di pagamento di contenuto equivalente;
2. trenta giorni dalla data di ricevimento delle merci o dalla data di prestazione dei servizi, quando non è certa la data di ricevimento della documentazione di cui al punto 1;
3. trenta giorni dalla data di ricevimento delle merci o dalla prestazione dei servizi quando la data in cui il debitore riceve la fattura è anteriore a quella del ricevimento delle merci o della prestazione dei servizi;
4. trenta giorni dalla data dell’accettazione o della verifica, eventualmente previste dalla legge o dal contratto, ai fini dell’accertamento della conformità della merce o dei servizi alle previsioni contrattuali, qualora il debitore riceva la fattura in epoca non successiva a tale data (art.4).
Decorso inutilmente il termine per il pagamento, nasce automaticamente, e cioè senza necessità di previa costituzione in mora del debitore il diritto del creditore alla corresponsione degli interessi moratori (art.3), il cui saggio è determinato in misura pari al tasso stabilito periodicamente dalla Banca Centrale Europea per la più recente operazione di rifinanziamento principale, comunicato tempestivamente dal Ministero dell’Economia (art.5). Attualmente il tasso è fissato al 3,25%.
Sembra opportuno precisare che le pattuizioni relative alla data del pagamento o alle conseguenze del ritardato pagamento dovranno essere stabilite, avuto riguardo alla corretta prassi commerciale, alla natura delle merci o dei servizi, alla condizione dei contraenti e ai rapporti commerciali fra i medesimi nonché ad ogni altra circostanza, in modo che non risultino “gravemente inique” per il creditore, nel qual caso ne potrebbe essere dichiarata la nullità.
La norma precisa che il creditore ha diritto al risarcimento dei costi sostenuti per il recupero delle somme non corrispostegli, salva la prova del maggior danno (art.6). Per dare maggior efficacia alla tutela del creditore, è stato introdotto l’obbligo per il Giudice di decidere sul ricorso per decreto ingiuntivo entro trenta giorni, nonché la possibilità di ottenere il decreto medesimo nei confronti anche del debitore che sia domiciliato all’estero (art.9).

Decreto Legislativo 9 ottobre 2002, n. 231
Attuazione della direttiva 2000/35/CE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali

Art. 1.
Ambito di applicazione
1. Le disposizioni contenute nel presente decreto si applicano ad   ogni pagamento effettuato a titolo di corrispettivo in una   transazione commerciale.
2. Le disposizioni del presente decreto non trovano applicazione   per:
a) debiti oggetto di procedure concorsuali aperte a carico del   debitore;  
b) richieste di interessi inferiori a 5 euro;
c) pagamenti effettuati a titolo di risarcimento del danno ivi   compresi i pagamenti effettuati a tale titolo da un assicuratore.    
Art. 2.
Definizioni
1. Ai fini del presente decreto si intende per:
a) “transazioni commerciali”, i contratti, comunque denominati,   tra imprese ovvero tra imprese e pubbliche amministrazioni, che   comportano, in via esclusiva o prevalente, la consegna di merci o la   prestazione di servizi, contro il pagamento di un prezzo;  
b) “pubblica amministrazione”, le amministrazioni dello Stato, le   regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, gli enti   pubblici territoriali e le loro unioni, gli enti pubblici non   economici, ogni altro organismo dotato di personalita’ giuridica,   istituito per soddisfare specifiche finalita’ d’interesse generale   non aventi carattere industriale o commerciale, la cui attivita’ e’   finanziata in modo maggioritario dallo Stato, dalle regioni, dagli   enti locali, da altri enti pubblici o organismi di diritto pubblico,   o la cui gestione e’ sottoposta al loro controllo o i cui organi   d’amministrazione, di direzione o di vigilanza sono costituiti,   almeno per la meta’, da componenti designati dai medesimi soggetti   pubblici;  
c) “imprenditore”, ogni soggetto esercente un’attivita’ economica   organizzata o una libera professione;  
d) “ritardi di pagamento”, l’inosservanza dei termini di   pagamento contrattuali o legali;  
e) “saggio di interesse applicato dalla Banca centrale europea   alle sue principali operazioni di rifinanziamento”, il saggio di   interesse applicato a simili operazioni nei casi di appalti a saggio   fisso. Nel caso in cui un’operazione di rifinanziamento principale   sia stata effettuata secondo una procedura di appalto a saggio   variabile, il saggio di interesse si riferisce al saggio di interesse   marginale che risulta da tale appalto. Esso riguarda anche le   aggiudicazioni a saggio unico e le aggiudicazioni a saggio variabile;  
f) “prodotti alimentari deteriorabili” quelli definiti tali da   apposito decreto del Ministro delle attivita’ produttive. In sede di   prima applicazione delle disposizioni di cui al presente comma, e   comunque fino alla data di entrata in vigore del citato decreto del   Ministro delle attivita’ produttive, per prodotti alimentari   deteriorabili si intendono quelli come tali definibili ai sensi   dell’articolo 1 del decreto del Ministro della sanita’ in data   16 dicembre 1993, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 303 del   28 dicembre 1993.    

Art. 3.
Responsabilita’ del debitore
1. Il creditore ha diritto alla corresponsione degli interessi   moratori, ai sensi degli articoli 4 e 5, salvo che il debitore   dimostri che il ritardo nel pagamento del prezzo e’ stato determinato   dall’impossibilita’ della prestazione derivante da causa a lui non   imputabile.

Art. 4.
Decorrenza degli interessi moratori
1. Gli interessi decorrono, automaticamente, dal giorno successivo   alla scadenza del termine per il pagamento.  
2. Salvo il disposto dei commi 3 e 4, se il termine per il   pagamento non e’ stabilito nel contratto, gli interessi decorrono,   automaticamente, senza che sia necessaria la costituzione in mora,   alla scadenza del seguente termine legale:  
a) trenta giorni dalla data di ricevimento della fattura da parte   del debitore o di una richiesta di pagamento di contenuto   equivalente;  
b) trenta giorni dalla data di ricevimento delle merci o dalla   data di prestazione dei servizi, quando non e’ certa la data di   ricevimento della fattura o della richiesta equivalente di pagamento;  
c) trenta giorni dalla data di ricevimento delle merci o dalla   prestazione dei servizi, quando la data in cui il debitore riceve la   fattura o la richiesta equivalente di pagamento e’ anteriore a quella   del ricevimento delle merci o della prestazione dei servizi;  
d) trenta giorni dalla data dell’accettazione o della verifica   eventualmente previste dalla legge o dal contratto ai fini   dell’accertamento della conformita’ della merce o dei servizi alle   previsioni contrattuali, qualora il debitore riceva la fattura o la   richiesta equivalente di pagamento in epoca non successiva a tale   data.  
3. Per i contratti aventi ad oggetto la cessione di prodotti   alimentari deteriorabili, il pagamento del corrispettivo deve essere   effettuato entro il termine legale di sessanta giorni dalla consegna   o dal ritiro dei prodotti medesimi e gli interessi decorrono   automaticamente dal giorno successivo alla scadenza del termine. In   questi casi il saggio degli interessi di cui all’articolo 5, comma 1,   e’ maggiorato di ulteriori due punti percentuali ed e’ inderogabile.  
4. Le parti, nella propria liberta’ contrattuale, possono stabilire   un termine superiore rispetto a quello legale di cui al comma 3 a   condizione che le diverse pattuizioni siano stabilite per iscritto e   rispettino i limiti concordati nell’ambito di accordi sottoscritti,   presso il Ministero delle attivita’ produttive, dalle organizzazioni   maggiormente rappresentative a livello nazionale della produzione,   della trasformazione e della distribuzione per categorie di prodotti   deteriorabili specifici.

Art. 5.
Saggio degli interessi
1. Salvo diverso accordo tra le parti, il saggio degli interessi,   ai fini del presente decreto, e’ determinato in misura pari al saggio   d’interesse del principale strumento di rifinanziamento della Banca   centrale europea applicato alla sua piu’ recente operazione di   rifinanziamento principale effettuata il primo giorno di calendario   del semestre in questione, maggiorato di sette punti percentuali. Il   saggio di riferimento in vigore il primo giorno lavorativo della   Banca centrale europea del semestre in questione si applica per i   successivi sei mesi.  
2. Il Ministero dell’economia e delle finanze da’ notizia del   saggio di cui al comma 1, al netto della maggiorazione ivi prevista,   curandone la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica   italiana nel quinto giorno lavorativo di ciascun semestre solare.
 

Art. 6.
Risarcimento dei costi di recupero
1. Il creditore ha diritto al risarcimento dei costi sostenuti per   il recupero delle somme non tempestivamente corrispostegli, salva la   prova del maggior danno, ove il debitore non dimostri che il ritardo   non sia a lui imputabile.  
2. I costi, comunque rispondenti a principi di trasparenza e di   proporzionalita’, possono essere determinati anche in base ad   elementi presuntivi e tenuto conto delle tariffe forensi in materia   stragiudiziale.

Art. 7.
Nullita’
1. L’accordo sulla data del pagamento, o sulle conseguenze del   ritardato pagamento, e’ nullo se, avuto riguardo alla corretta prassi   commerciale, alla natura della merce o dei servizi oggetto del   contratto, alla condizione dei contraenti ed ai rapporti commerciali   tra i medesimi, nonche’ ad ogni altra circostanza, risulti gravemente   iniquo in danno del creditore.  
2. Si considera, in particolare, gravemente iniquo l’accordo che,   senza essere giustificato da ragioni oggettive, abbia come obiettivo   principale quello di procurare al debitore liquidita’ aggiuntiva a   spese del creditore, ovvero l’accordo con il quale l’appaltatore o il   subfornitore principale imponga ai propri fornitori o subfornitori   termini di pagamento ingiustificatamente piu’ lunghi rispetto ai   termini di pagamento ad esso concessi.  
3. Il giudice, anche d’ufficio, dichiara la nullita’ dell’accordo   e, avuto riguardo all’interesse del creditore, alla corretta prassi   commerciale ed alle altre circostanze di cui al comma 1, applica i   termini legali ovvero riconduce ad equita’ il contenuto dell’accordo   medesimo.

Art. 8.
Tutela degli interessi collettivi
1. Le associazioni di categoria degli imprenditori presenti nel   Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL),   prevalentemente in rappresentanza delle piccole e medie imprese di   tutti i settori produttivi e degli artigiani, sono legittimate ad   agire, a tutela degli interessi collettivi, richiedendo al giudice   competente:  
a) di accertare la grave iniquita’, ai sensi dell’articolo 7,   delle condizioni generali concernenti la data del pagamento o le   conseguenze del relativo ritardo e di inibirne l’uso;  
b) di adottare le misure idonee a correggere o eliminare gli   effetti dannosi delle violazioni accertate;  
c) di ordinare la pubblicazione del provvedimento su uno o piu’   quotidiani a diffusione nazionale oppure locale nei casi in cui la   pubblicita’ del provvedimento possa contribuire a correggere o   eliminare gli effetti delle violazioni accertate.  
2. L’inibitoria e’ concessa, quando ricorrono giusti motivi di   urgenza, ai sensi degli articoli 669-bis e seguenti del codice di   procedura civile.  
3. In caso di inadempimento degli obblighi stabiliti dal   provvedimento reso nel giudizio di cui ai commi 1 e 2, il giudice,   anche su domanda dell’associazione che ha agito, dispone il pagamento   di una somma di denaro, da Euro 500 a Euro 1.100, per ogni giorno di   ritardo, tenuto conto della gravita’ del fatto.    

Art. 9.
Modifiche al codice di procedura civile
1. L’ultimo comma dell’articolo 633 del codice di procedura civile   e’ abrogato.  
2. All’articolo 641 del codice di procedura civile sono apportate   le seguenti modifiche:  
a) nel primo periodo, dopo le parole “decreto motivato”, sono   aggiunte le seguenti: “da emettere entro trenta giorni dal deposito   del ricorso”;  
b) il secondo periodo del secondo comma e’ cosi’ sostituito: “Se   l’intimato risiede in uno degli altri Stati dell’Unione europea, il   termine e’ di cinquanta giorni e puo’ essere ridotto fino a venti   giorni. Se l’intimato risiede in altri Stati, il termine e’ di   sessanta giorni e, comunque, non puo’ essere inferiore a trenta ne’   superiore a centoventi”.  
3. All’articolo 648, primo comma, del codice di procedura civile,   e’ aggiunto, in fine, il seguente periodo: “Il giudice concede   l’esecuzione provvisoria parziale del decreto ingiuntivo opposto   limitatamente alle somme non contestate, salvo che l’opposizione sia   proposta per vizi procedurali”.

Art. 10.
Modifiche alla legge 18 giugno 1998, n. 192
1. All’articolo 3, della legge 18 giugno 1998, n. 192, il comma 3   e’ cosi’ sostituito: “In caso di mancato rispetto del termine di   pagamento il committente deve al subfornitore, senza bisogno di   costituzione in mora, un interesse determinato in misura pari al   saggio d’interesse del principale strumento di rifinanziamento della   Banca centrale europea applicato alla sua piu’ recente operazione di   rifinanziamento principale effettuata il primo giorno di calendario   del semestre in questione, maggiorato di sette punti percentuali,   salva la pattuizione tra le parti di interessi moratori in misura   superiore e salva la prova del danno ulteriore. Il saggio di   riferimento in vigore il primo giorno lavorativo della Banca centrale   europea del semestre in questione si applica per i successivi sei   mesi. Ove il ritardo nel pagamento ecceda di trenta giorni il termine   convenuto, il committente incorre, inoltre, in una penale pari al 5   per cento dell’importo in relazione al quale non ha rispettato i   termini.”.
                            Art. 11.
Norme transitorie finali
1. Le disposizioni del presente decreto non si applicano ai   contratti conclusi prima dell’8 agosto 2002.  
2. Sono fatte salve le vigenti disposizioni del codice civile e   delle leggi speciali che contengono una disciplina piu’ favorevole   per il creditore.  
3. La riserva della proprieta’ di cui all’articolo 1523 del codice   civile, preventivamente concordata per iscritto tra l’acquirente ed   il venditore, e’ opponibile ai creditori del compratore se e’   confermata nelle singole fatture delle successive forniture aventi   data certa anteriore al pignoramento e regolarmente registrate nelle   scritture contabili.   Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito   nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica  italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.


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