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28.03.2013 - lavoro

MINISTERO DEL LAVORO ATTIVITÀ ISPETTIVA – PROGRAMMAZIONE PER L’ANNO 2013

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato sul proprio sito internet (www.lavoro.gov.it) i risultati della attività di vigilanza svolta dalle strutture ispettive dello stesso Dicastero, dell’Inps e dell’Inail, riferita all’anno 2012, ed il “Documento di programmazione dell’attività di vigilanza per l’anno 2013”.
Il menzionato Documento, sottolinea in via preliminare il Ministero, si propone di realizzare una coerente pianificazione della azione ispettiva su tutto il territorio nazionale, in stretta correlazione al numero di posizioni contributive attive corrispondente alle aziende esistenti e operanti in ciascun ambito regionale. Nello specifico, è stato stabilito, a livello nazionale, l’obiettivo di assicurare il raggiungimento di un rapporto percentuale medio non inferiore al 10% tra il numero di aziende da ispezionare (programmato per il corrente anno) e il numero di posizioni contributive attive, allo scopo di garantire un uniforme presidio, da parte del personale ispettivo di ciascun ufficio, nell’area geografica ed economica di competenza.
Il Documento in questione è stato redatto, altresì, in continuità con la metodologia della pianificazione dell’attività ispettiva introdotta a partire dall’anno 2009, strettamente connessa alle peculiari caratteristiche dei fenomeni di irregolarità emergenti nei diversi ambiti locali.
Ciò premesso, per quanto concerne l’attività di vigilanza ordinaria sulla materia lavoristica e previdenziale, il Ministero precisa che la stessa sarà indirizzata verso le fattispecie di seguito richiamate.

Lavoro “sommerso”
Il Documento in discorso rimarca che si tratta del principale settore di intervento dell’attività di vigilanza, volta ad arginare i fenomeni di evasione ed elusione contributiva, a garantire la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché ad ostacolare il ricorso al lavoro irregolare dei cittadini stranieri immigrati. Gli interventi ispettivi saranno effettuati, in primo luogo, con riferimento ai settori dell’edilizia e dell’agricoltura ed in specifiche aree geografiche (prevalentemente del Meridione).

Qualificazione dei rapporti di lavoro.
L’attività ispettiva verrà indirizzata a contrastare l’uso distorto, in forma elusiva, dei contratti di lavoro atipici o flessibili (associazioni in partecipazione, collaborazioni coordinate e continuative, anche a progetto, partite IVA, collaborazioni occasionali, contratti di lavoro intermittente, vouchers, contratti part-time, ecc.), anche in considerazione delle modifiche concernenti vari aspetti della disciplina di tali tipologie contrattuali introdotte dalla Legge 28 giugno 2012, n. 92. In particolare, gli accertamenti saranno svolti nelle aree territoriali (in primo luogo le Regioni del Centro-Nord), contraddistinte, negli ultimi anni, da un trend sempre crescente del ricorso a forme contrattuali flessibili, nonché nell’ambito dei cantieri edili.

Esternalizzazioni.
Le verifiche ispettive riguarderanno criticità di particolare rilevanza connesse al ricorso a forme fittizie e simulate di decentramento produttivo, che configurano fenomeni di somministrazione illecita, appalti illeciti e distacchi non genuini.
Le suddette forme di esternalizzazione dei servizi – osserva il Ministero – interessano diversi ambiti merceologici, ma coinvolgono principalmente le società cooperative, con particolare riferimento al settore della logistica, del facchinaggio e dei servizi della persona, settori verso i quali si concentreranno gli accertamenti ispettivi, volti a ricostruire ed analizzare la filiera degli appalti privati e pubblici. Particolare attenzione sarà dedicata ad approfondire gli aspetti relativi alla responsabilità solidale nell’ambito dei rapporti tra committenti, appaltatori e subappaltatori, a tutela dei diritti economici e delle condizioni di lavoro del personale effettivamente occupato.
L’azione ispettiva verrà inoltre indirizzata alla verifica del corretto utilizzo del distacco transnazionale, al fine di contrastare in modo efficace le forme di “dumping” connesse all’abuso di questo strumento.

Lavoratori minori.
Proseguiranno le verifiche sull’osservanza della normativa volta a disciplinare le corrette modalità di occupazione dei lavoratori minori, nelle aree geografiche maggiormente a rischio, allo scopo di contrastare in modo efficace i fenomeni di sfruttamento dei minori sul lavoro e di tutelarne adeguatamente l’integrità psico-fisica.

Lavoratori disabili.
Sarà verificata l’osservanza della Legge 12 marzo 1999, n. 68, con particolare riguardo all’adempimento dell’obbligo di copertura dell’aliquota riservata alle unità appartenenti alle categorie protette, sia nel settore privato che in quello pubblico. I controlli verranno pianificati anche sulla base delle comunicazioni che, ai sensi dell’art. 4, comma 27, lettera d), della Legge n. 92/2012, i Centri per l’impiego devono mensilmente effettuare, anche in via telematica, alle competenti Direzioni territoriali del lavoro, concernenti il mancato rispetto degli obblighi di assunzione previsti dall’art. 3 della Legge n. 68/1999, nonché il ricorso agli esoneri, al fine dell’attivazione degli eventuali accertamenti.

Pari opportunità.
L’azione di vigilanza sarà finalizzata a contrastare eventuali fenomeni discriminatori ed a garantire l’effettività della tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri, anche attraverso lo scambio di informazioni e sulla base delle segnalazioni provenienti dalle Consigliere e dai Consiglieri di Parità.

Cooperative di lavoro.
Verrà svolta l’attività di monitoraggio nel settore della cooperazione, mirata a verificare la correttezza dell’inquadramento contrattuale e delle condizioni di lavoro dei soci lavoratori, nell’ottica del conseguente efficace contrasto alle forme di elusione degli obblighi contributivi e retributivi, anche attraverso il supporto degli Osservatori provinciali operanti in materia.
Quanto sopra rilevato, il Ministero del Lavoro fa presente che, per l’anno 2013, saranno sottoposte a verifica n. 134.990 aziende.
Nel paragrafo relativo alla pianificazione dell’azione ispettiva sul territorio, il Documento in discorso rimarca che quest’ultima, ferma restando la priorità riconosciuta ai fenomeni di irregolarità sostanziale, è affidata all’autonomia dei dirigenti dei singoli uffici, i quali, nell’esercizio del proprio ruolo di coordinamento, valutano gli ambiti verso cui concentrare annualmente i controlli, in relazione alle peculiarità delle rispettive realtà territoriali.
In particolare, i responsabili degli uffici possono programmare e calibrare gli interventi da effettuare nel rispetto della duplice fonte di attivazione dell’azione ispettiva, e cioè la richiesta di intervento e la visita di iniziativa.
A titolo meramente esemplificativo, il Ministero individua, per ogni Regione, le azioni ispettive considerate prioritarie, in relazione alla specificità del tessuto economico-sociale dell’area di riferimento.
Da ultimo, il Ministero del Lavoro pone in rilievo che, anche per l’anno 2013:
– oltre all’attività di vigilanza in senso stretto, continueranno ad essere svolte specifiche iniziative di promozione e prevenzione, ai sensi dell’art. 8 del D.Lgs. 23 aprile 2004, n. 124 rivolte agli operatori del mercato del lavoro, agli ordini professionali ed alle realtà economico-sociali presenti sul territorio di riferimento. Si tratta di incontri di formazione e aggiornamento sulle tematiche più rilevanti in materia lavoristica, di legislazione sociale e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, finalizzati a garantire l’integrale rispetto della normativa di lavoro e di previdenza e assistenza sociale;
– proseguiranno inoltre il “Progetto qualità” (che costituisce un sistema di valutazione della azione ispettiva delle Strutture territoriali del Ministero del Lavoro, attivato dalla Direzione Generale per l’attività ispettiva del medesimo Dicastero) e il “Progetto trasparenza ed uniformità” (che si inserisce tra le iniziative ministeriali a garanzia del corretto svolgimento dell’attività ispettiva. Si tratta, in sostanza, di una forma di monitoraggio interno, effettuato dalla predetta Direzione Generale, sul funzionamento dell’attività di vigilanza e di osservatorio permanente sulle eventuali anomalie comportamentali di maggiore rilievo da parte del personale ispettivo).


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