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22.03.2019 - economia

INTERVENTI PER IL RECUPERO DEL PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO

Regione Lombardia ha approvato una manifestazione di interesse per incentivare, mediante contributi del100% a fondo perduto, interventi tesi al recupero e riqualificazione del patrimonio adibito a servizi abitativi pubblici (SAP).
Si informa che sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale n. 8, Serie Ordinaria, del 22 febbraio 2019 il Decreto del Dirigente di Struttura n. 2104 del 20 febbraio 2019 recante: “Approvazione della manifestazione di interesse per interventi volti al recupero e alla riqualificazione del patrimonio adibito a servizi abitativi pubblici (S.A.P.) in attuazione del programma di recupero previsto dall’art. 4 della legge n. 80/2014 e ai sensi della d.g.r. n. 1286 del 18 febbraio 2019” e la Delibera di Giunta Regionale n. 1286 del 18 febbraio 2019 denominata: “Approvazione dei criteri della manifestazione di interesse per interventi volti al recupero e alla riqualificazione del patrimonio adibito a servizi abitativi pubblici (S.A.P.) in attuazione del programma di recupero previsto dall’art. 4 della legge n. 80/2014”.
La misura regionale, oggetto dei provvedimenti citati, è tesa all’incremento dell’offerta abitativa pubblica, attraverso il recupero e la riqualificazione degli immobili destinati a Servizi Abitativi Pubblici, ed intende rispondere ai criteri generali delineati dal Decreto Interministeriale n. 97 del 16 marzo 2015 attuativo dell’art. 4 della Legge n. 80/2014.
Le risorse finanziarie complessive stanziate, mediante DM delle infrastrutture e dei trasporti del 3 ottobre 2018, ammontano ad euro 24.114.936,48.
Di tali risorse € 8.321.210 saranno destinati alla realizzazione degli interventi di cui all’allegato 2B del D.d.s. n. 7551 del 18 settembre 2015 come rettificato dal successivo D.d.s. n. 7706 del 23 settembre 2015 che prevedevano una graduatoria recante gli interventi risultati ammissibili ma non finanziabili (per consultare tale elenco si vedano gli allegati 3 e 4 della presente circolare).
I restanti euro 15.793.726,48 finanzieranno una specifica manifestazione di interesse volta all’attuazione degli interventi delineati dalla linea b) individuata dall’art. 2 lett. b) del citato Decreto Interministeriale n. 97 del 16 marzo 2015.
Pertanto, saranno ammissibili al beneficio interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria da attuare mediante la realizzazione di una delle seguenti tipologie di intervento (con un limite massimo di euro 50.000,00 per alloggio, anche in caso di accorpamenti):

  1. Interventi volti al recupero di singolo alloggio o di superamento delle barriere architettoniche interne;
  2. Interventi di frazionamento di alloggi volti ad incrementare la disponibilità;
  3. Interventi di accorpamento di alloggi finalizzati al superamento delle dimensioni minime considerate sotto soglia dalla normativa;
  4. Rimozione di manufatti e componenti edilizie con presenza di materiali nocivi e pericolosi quali amianto, piombo ecc.;
  5. Interventi di efficientamento energetico degli edifici da perseguire mediante il miglioramento dei consumi di energia e l’innalzamento di almeno una classe della prestazione energetica o la riduzione di almeno il 30% dei consumi registrati nell’ultimo biennio di utilizzazione dell’immobile;
  6. Interventi di manutenzione straordinaria degli interi immobili, delle parti comuni e di pertinenza;
  7. Interventi di superamento barriere architettoniche dell’intero immobile;
  8. Messa in sicurezza delle componenti strutturali degli immobili mediante interventi di adeguamento o miglioramento sismico.

Il beneficio è rappresentato da contributi a fondo perduto del 100% dei costi ammissibili affrontati e rendicontati degli enti beneficiari, ossia le ALER e i Comuni proprietari di alloggi adibiti a servizi abitativi pubblici (l’elenco completo dei Comuni titolati a presentare domanda è inserito nella tabella A della manifestazione di interesse). Il tetto massimo complessivo di contributo assegnabile a ciascun ente è stabilito sulla base del patrimonio posseduto e comunque non potrà essere superiore ad € 2.000.000,00.
In particolare, si prevedono i seguenti massimali in relazione al patrimonio posseduto dal singolo ente che intende avanzare domanda:

Numero di alloggi di proprietà dell’ente – Massimo finanziamento richiedibile (euro)
Enti con un patrimonio di alloggi SAP fino a 250 – 200.000 euro
Enti con un patrimonio di alloggi SAP da 251 a 1.000 – 500.000 euro
Enti con un patrimonio di alloggi SAP da 1.001 a 10.000 – 1mln euro
Enti con un patrimonio di alloggi SAP oltre i 10.000 – 2 mln euro

 

 

 


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