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19.07.2019 - urbanistica

L’ISTANZA DI SANATORIA DEVE AVERE AD OGGETTO L’INTERA UNITÀ IMMOBILIARE E NON LE SINGOLE PORZIONI

Corte di Cassazione, sentenza n. 29088/2019 depositata il 3 luglio 2019

La richiesta di sanatoria di un manufatto abusivo per potere determinare la sospensione di un ordine di demolizione deve avere ad oggetto l’intera unità immobiliare. La Corte di Cassazione con la sentenza n.29088/2019 depositata il 3 luglio.
Con questa sentenza la Cassazione ribadisce il principio di diritto per il quale nel caso in cui si voglia ottenere la sospensione di un ordine di demolizione di un manufatto abusivo, l’eventuale richiesta di sanatoria debba aver per oggetto l’intera costruzione. Risultano così del tutto inefficaci le istanze relative alle singole porzioni dello stesso.
La decisione trae origine da un provvedimento di demolizione emesso per un immobile abusivo. I proprietari, divenuti tali a seguito di successione ereditaria presentavano, individualmente diverse istanze di sanatoria aventi ad oggetto la costruzione, al fine di poterne ottenere il ripristino dello stato di regolarità e la sua conformità alla normativa.
Il giudice dell’esecuzione ha ritenuto le predette istanze insufficienti a privare di ogni efficacia dell’ordine di demolizione poiché esse avevano per oggetto singole porzioni dell’immobile, senza considerare la costruzione nel suo complesso. L’immobile pertanto poteva essere demolito.
I giudici della Corte si trovano in particolare a dovere definire quale debba essere il contenuto dell’istanza di sanatoria e quale ne debba essere l’oggetto al fine di potere determinare la sospensione dell’ordine di demolizione del manufatto abusivo. La conclusione a cui giungono i magistrati è quella che, al fine di potere procedere alla sospensione dell’ordine di demolizione, l’istanza dovrà riguardare l’intero immobile e non le singole parti dello stesso.

 

 


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