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Servizio Tecnico - referente: dott.ssa Sara Meschini
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23.07.2021 - lavori pubblici

CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO SEMPLIFICAZIONI 2021 – ULTERIORI PROVVEDIMENTI INTRODOTTI DI INTERESSE PER I CONTRATTI PUBBLICI

In relazione alla conversione in legge del Decreto Semplificazioni bis – Decreto Legge n. 77 del 31 maggio 2021, che deve avvenire entro il prossimo 30 luglio, si comunica che sono state inserite nel testo del provvedimento in discussione, nella seduta dello scorso 20 luglio, alcune novità che interessano i contratti pubblici, ulteriori rispetto a quanto già previsto dal decreto-legge medesimo.

Infatti, nel testo, ormai blindato, che è stato trasmesso alla Camera e ora al Senato per i passaggi finali, vi è l’introduzione dei seguenti contenuti:

  • possibilità di aprire una corsia preferenziale alle Pmi nelle gare per gli appalti del Pnrr = l’emendamento stabilisce che per garantire il pluralismo degli operatori nel mercato, le procedure afferenti gli investimenti pubblici finanziati, in tutto o in parte, con le risorse del Pnrr e del Pnc possono prevedere, nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito criteri premiali atti ad agevolare le piccole e medie imprese nella valutazione dell’offerta. Toccherà dunque alle stazioni appaltanti decidere se avvalersi di questa clausola o meno;
  • ulteriori semplificazioni per il subappalto = gli appaltatori non dovranno più preoccuparsi di raccogliere i documenti che certificano il possesso dei requisiti dei subappaltatori per consegnarli alla stazione appaltante insieme al contratto venti giorni prima dell’inizio dei lavori sub-affidati. Il passaggio dell’articolo 105 (comma 7) del codice che prevede quest’obbligo viene infatti cancellato. Resta invece l’obbligo di dichiarare il possesso dei requisiti da parte del subappaltatore. Toccherà poi alla stazione appaltante verificare la veridicità della dichiarazione tramite la nuova banca dati degli appalti;
  • necessità di scegliere imprese con precedenti esperienze analoghe negli affidamenti diretti = oltre a garantire il rispetto dei principi generali del Codice, le stazioni appaltanti – pur essendo libere di incaricare ditte di fiducia senza altri adempimenti negli affidamenti diretti – dovranno assicurarsi di scegliere soggetti in possesso di pregresse e documentate esperienze analoghe a quelle oggetto di affidamento, anche individuati tra coloro che risultano iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante, comunque nel rispetto del principio di rotazione;
  • apertura della banca dati Anac alle Soa = La novità arriva con una modifica all’articolo 29 del Codice dei contratti pubblici che aggiunge gli organismi di attestazione, alle stazioni appaltanti e agli operatori economici cui l’Anac deve garantire l’accessibilità alla propria banca dati limitatamente ai loro dati.

Inoltre, tra le altre novità:

  • si allunga da fine anno fino a tutto giugno 2023 la possibilità per Fs di stipulare convenzioni con società del gruppo in deroga alle regole del codice appalti e per l’Anas (ora nel gruppo Fs) di servizi di convenzioni e accordi quadro di Fs per l’acquisto di beni e servizi.
  • sull’appalto integrato solo linee guida ministeriali (il Pd avrebbe voluto limitare fortemente il ricorso all’appalto integrato assegnato per le grandi opere del Pnrr sulla base del solo progetto di fattibilità tecnico economica. Non sono passati i due emendamenti presentati dagli ex ministri Graziano Delrio e Paola De Micheli – il Mims ha riformulato garantendo che presenterà linee guida per rafforzare il progetto di fattibilità)
  • le attività del direttore dei lavori dovranno essere tradotte in atti digitali e dovranno essere gestiti con strumenti elettronici capaci di dialogare con la banca dati appalti dell’Anac.
  • i titolari di concessioni di lavori e servizi pubblici avranno più tempo per adeguarsi alla norma del Codice degli appalti che impone una quota appalti – l’80%, 60% per i concessionari autostradali – che i concessionari scelti senza gara “a monte” sono tenuti ad affidare con procedure a evidenza pubblica. Il termine stabilito al momento dava tempo per adeguarsi entro la fine dell’anno, mentre gli emendamenti approvati prorogano la scadenza al 31 dicembre 2022, quindi un anno in più. Il rinvio è stato deciso “al fine di consentire alle società concessionarie di effettuare gli investimenti ricompresi nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”
  • nascerà un osservatorio per le smart road e per i veicoli e mezzi innovativi di trasporto su strada a guida connessa e automatica e con specifico decreto verranno approvate e aggiornate le modalità attuative e gli strumenti operativi per la trasformazione digitale della rete stradale nazionale fissando i requisiti funzionali minimi a cui devono attenersi gli operatori di settore e i concessionari di reti stradali e autostradali.

Gli uffici di Ance Brescia informeranno tempestivamente della conversione avvenuta e, nel frattempo, rimangono a disposizione per ulteriori chiarimenti.

 

In allegato:

DDL-3146-A-BOZZA-2021-07-20-ore-1500

 

 


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