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08.11.2006 - urbanistica

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA – NUOVE DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI INTERVENTI A CANONE MODERATO

EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA – NUOVE DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI INTERVENTI A CANONE MODERATO EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA – NUOVE DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI INTERVENTI A CANONE MODERATO

La Regione Lombardia, con la recente legge di assestamento del bilancio, ha provveduto ad una più rigorosa definizione normativa dell’edilizia residenziale a canone moderato. Con il Regolamento regionale 1/2004 la Regione Lombardia aveva introdotto il cosiddetto “canone moderato” per far fronte alle esigenze di quei cittadini che pur non appartenendo alla tradizionale fascia di inquilini “meno abbienti”, non sono in grado di affrontare i canoni di libero mercato.
In particolare il Regolamento regionale individuava, all’interno dell’edilizia residenziale pubblica (ERP), una fascia omogenea di inquilini avente una situazione economica compresa tra i 14.000 ed i 17.000 euro di ISEE (corrispondente a un reddito netto, ad esempio per una famiglia di 4 persone, di circa 30.000 euro annui) e stabiliva che degli interventi a “canone moderato” si differenziassero dagli interventi ERP a canone sociale per minore contributo regionale e maggiore capacità economica dei destinatari, consentono di definire un procedimento specifico di individuazione dei destinatari, rientranti nei limiti già fissati dalla normativa regionale. Per la prima volta nel campo dell’ERP, è stato quindi introdotto il concetto di sostenibilità finanziaria degli interventi; in altri termini l’investimento, assistito, dal contributo pubblico, deve garantire l’equilibrio economico finanziario della realizzazione e della gestione. Le prime esperienze di attuazione avviate con il PRERP 2002-2004 hanno fatto emergere l’esigenza della Regione di poter contare anche su proposte presentate da soggetti attuatori privati ai quali è attribuita la responsabilità del rischio di impresa ed il rispetto del piano finanziario. 
A fronte sia degli esiti insoddisfacenti del primo PRERP (legati sia a complessità di tipo procedurale, sia alla rigidità delle procedure di assegnazione degli alloggi) che degli impegni assunti dagli operatori privati, la Regione Lombardia ha ritenuto di riconoscere ai soggetti attuatori il compito dell’individuazione degli inquilini e la conseguente assegnazione degli alloggi “a canone moderato”, ferma restando la sussistenza di tutti i requisiti per l’accesso agli alloggi di ERP previsti dalla normativa regionale.
Con la l.r. n°17 del 2 agosto 2006 relativa all’ “Assestamento al bilancio per l’esercizio finanziario 2006”, pubblicata sul 1° Supplemennto Ordinario al BURL n° 31 del 4 agosto 2006, la Regione Lombardia ha, pertanto, provveduto a dare una “copertura e definizione normativa” agli interventi di edilizia residenziale a “canone moderato”. In particolare, le norme approvate vanno a modificare la parte della l.r.1/2000 riguardante le competenze in materia di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP). Con la modifica dell’art. 3 comma 41 lett. m) della l.r. 1/2000 vengono formalizzate in legge le caratteristiche dell’ambito del “canone moderato” quale fattispecie dell’ERP (una fascia omogenea di inquilini che possono sostenere un canone di locazione che copre gli oneri di realizzazione e gestione degli alloggi)  Con la modifica dell’art. 3 comma 51 della l.r. 1/2000 si attribuisce ai soggetti attuatori il compito di individuare gli inquilini e la conseguente assegnazione degli alloggi “a canone moderato”, previa convenzione stipulata tra soggetto attuatore, Comune e Regione, per la verifica dei requisiti dei destinatari e, quindi, del rispetto della finalità pubblica dell’intervento, nonché della realizzazione e gestione dell’intervento. Resta, comunque, ferma la sussistenza di tutti i requisiti per l’accesso agli alloggi di ERP previsti dalla normativa regionale. La disposizione, fortemente voluta e richiesta da Centredil-ANCE Lombardia, si applicherà alle misure di intervento previste dal prossimo PRERP 2006-2008.
E’ possibile richiedere il documento in parola agli uffici del Collegio.


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