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06.11.2018 - lavoro

CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI – INDENNITÀ CONNESSE AL LICENZIAMENTO – INCOSTITUZIONALITÀ DELLA NORMA – CORTE COSTITUZIONALE, COMUNICATO STAMPA 26 SETTEMBRE 2018

Con comunicato stampa del 26 settembre, la Corte costituzionale ha anticipato il contenuto della pronuncia con cui ha dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo n. 23/2015, nella parte in cui determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato.
Per completezza di informazione, va rammentato che la fattispecie oggetto dell’esame della Corte riguarda i licenziamenti di lavoratori assunti a tempo indeterminato dopo il 7 marzo 2015, data di entrata in vigore del citato Decreto legislativo, cui si applica il “contratto a tutele crescenti”.
Secondo la pronuncia, la previsione di un’indennità calcolata in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore confligge con i principi di ragionevolezza e di uguaglianza nonché con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione.
Stanti l’autorevolezza e la portata della pronuncia, vale ovviamente la riserva di un commento più articolato ed approfondito del contenuto e delle motivazioni della sentenza, dopo il deposito della stessa.

Corte Costituzionale – Comunicato del 26 settembre 2018
Illegittimo il criterio di determinazione dell’indennità di licenziamento
La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo n.23/2015 sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, nella parte – non modificata dal successivo Decreto legge n.87/2018, cosiddetto “Decreto dignità” – che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato. In particolare, la previsione di un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è, secondo la Corte, contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione.
Tutte le altre questioni relative ai licenziamenti sono state dichiarate inammissibili o infondate.
La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.


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