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Servizio Tecnico - referente: dott.ssa Sara Meschini
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13.05.2022 - lavori pubblici

CAMPAGNA LEGALE ANCE SUI BANDI DI LAVORI PUBBLICI PER IL CARO MATERIALI – ULTERIORI BANDI SOTTO LA LENTE DI ANCE

 

Ance Brescia comunica che Ance, dopo aver impugnato con numerose imprese associate l’appalto Anas da 940 milioni per l’autostrada Ragusa-Catania, ha posto la propria attenzione su due nuovi maxi-appalti siciliani a causa dell’inadeguatezza dell’importo dei lavori messo in gara: si tratta dei due maxi-bandi appena pubblicati da Rfi per il potenziamento della linea ferroviaria Palermo-Catania, il primo (da 576 milioni) per la tratta Nuova Enna-Dittaino (lotto 4b), il secondo (da 534 milioni) per la tratta Dittaino-Catenanuova (lotto 5). Entrambi sarebbero stati messi a gara con un importo sottostimato in una forchetta compresa tra il 17 e il 25 per cento, questo nonostante entrambe le gare siano state pubblicate sulla base di prezzari aggiornati al 2022.

L’invito di Ance, formalizzato in una lettera inviata dal presidente dell’Ance Gabriele Buia all’amministratrice delegata di Rfi Vera Fiorani, è quello di annullare la gara in autotutela e di ripubblicare i bandi solo dopo aver rivisto al rialzo i prezzi. In caso contrario, è del tutto prevedibile che l’associazione promuova un nuovo ricorso contestando al Tar l’inadeguatezza dei prezzi posti a base di gara, seguendo il copione già tracciato con il maxi-bando Anas per la Ragusa-Catania.

A mettere fuori gioco i prezzi base dei due bandi, segnala Buia, è la crisi Ucraina che «sta avendo pesanti ripercussioni sull’intera filiera produttiva delle principali materie prime» e ha reso «irrealistico» il prezzario Rfi «seppur revisionato lo scorso aprile». «Basti pensare – si legge nella lettera inviata a Rfi – che, già solo andando a confrontare il prezzo unitario Rfi con il costo diretto di alcune specifiche lavorazioni, si ottiene che il prezzo Rfi copre a stento i costi diretti, come nel caso dell’acciaio in barre (prezzo Rfi 1,59€/kg; costo diretto 1,55€/kg), arrivando a raggiungere sottostime estreme della valorizzazione economica pari al 43%, come nel caso delle carpenterie metalliche (prezzo Rfi 2,85€/kg; costo diretto 4,08€/kg)».

L’Ance ricorda le recenti prese di posizione della giurisprudenza amministrativa (da ultimo il Tar Campania con la sentenza 2117/2022) e anche dell’Autorità Anticorruzione contro le opere messe a gara sulla base di prezzari non aggiornati ai valori di mercato e avverte che «la scelta di aggiudicare sottocosto le gare in oggetto, non può che essere foriera di gravi criticità». Da un lato si rischia di tagliare fuori le imprese più serie e affidabili, dall’altro di far entrare in crisi finanziaria il cantiere già aperto e vedersi bloccare la realizzazione dell’opere. Di qui la richiesta a Rfi «di valutare l’adozione di tutte le misure opportune, fino all’annullamento delle gare in via di autotutela, per ripubblicarle su importi maggiormente in linea con l’attuale realtà economica del mercato».

 

Ance, inoltre, non si ferma soltanto ai ricorsi contro i maxi-bandi di fronte ai giudici amministrativi. Vi è anche il tentativo di coinvolgere l’Autorità Antitrust con segnalazioni di gare bandite con prezzi non allineati al mercato. Tra queste risultano una gara da 7,4 milioni bandita dalla stazione unica appaltante della Valle d’Aosta per lavori all’aeroporto di Sant Cristophe e un’altra gara da 10milioni per una serie di lavori idrici promossi dal Consorzio di miglioramento fondiario di Cumiod-Montovert. La contestazione riguarda il fatto che le gare sarebbero state bandite sulla base di prezzari obsoleti, in un caso risalenti addirittura al 2015. Secondo l’Ance, sottostimare i costi reali delle opere alla fine produce l’esclusione delle imprese più affidabili e dunque anche un problema di restrizione della concorrenza. Di qui la richiesta di un intervento dell’Antitrust.

 

Ance Brescia ricorda che è stata avviata da Ance, dagli Organismi regionali e territoriali del sistema, tra cui Ance Brescia, una forte campagna legale indirizzata a portare all’attenzione delle stesse stazioni appaltanti e di Anac tutte quelle gare d’appalto alle quali le imprese non possono partecipare perché basate su progetti i cui prezzi non sono in linea con i correnti prezzi del mercato. La campagna legale proposta prevede vari livelli di iniziative ed azioni, riepilogate in questa notizia https://www.ancebrescia.it/2022/campagna-legale-ance-in-tema-di-caro-materiali-le-iniziative-da-intraprendere-studiate-per-le-imprese/.

In considerazione di quanto sopra, è cosa gradita che le imprese associate segnalassero ad Ance Brescia le gare alla base delle quali vi siano progetti redatti su prezzari scaduti o comunque, ancorché formalmente utilizzabili, non in linea con la realtà di mercato, a cui magari si è costretti a rinunciare perché non vi sono i presupposti per presentare offerta, al fine di poter decidere insieme quale azione intraprendere.

Gli uffici di Ance Brescia sono a disposizione per eventuali chiarimenti.

 


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